C’era una volta un rione dotato di una bellezza indiscutibile – scrive in una nota Stefano Veraldi – La sua lunga storia, una tra le più antiche di Catanzaro, narra le vicende di un passato che spesso si confonde con la leggenda. I suoi abitanti con le loro botteghe artigiane, negozi, e attività ricreative, lo rendevano unico. Li distinguevano l’esuberanza, la cura, il coinvolgimento e l’orgoglio verso il loro quartiere, uno dei più importanti di tutto il capoluogo.
Con il tempo, la maggior parte delle attività commerciali, una dopo l’altra, hanno serrato le loro vetrine e lentamente il quartiere è diventato, grazie alle politiche di amministrazioni inadatte, fino ai giorni nostri, un’appendice marginale che sta perdendo la propria linfa vitale.
Quel fuoco interiore che alimenta l’anima del rione sembra essere spento, ma solo in apparenza perché, sotto la cenere c’è ancora della brace ardente. Non può certo essere Maddalena tutti i giorni, ma una parte di quello spirito dovrebbe rimanere continuamente vivo per allontanare quel senso di isolamento sempre in agguato e quel torpore che paralizza. Ancora oggi però, il quartiere aspetta di essere baciato da qualche prode cavaliere che scopra la sua bellezza e s’innamori dei suoi tesori.
Questo piazza, oggi piuttosto malconcia, grazie al menefreghismo politico degli ultimi anni e delle solite imprese che gli gravano intorno, che continuano a rattoppare con cemento e asfalto, offendendo il decoro urbano, buttando via i sanpietrini, acquistati con soldi pubblici, (tasse dei catanzaresi) si presenta ai nostri occhi come un fantasma ben visibile, che affligge e sconcerta, perché mentre la guardiamo nel suo degrado, è come guardare noi stessi e sembra che ci dica: “ecco, io sono te.”
Se questa è la nostra identità storica e culturale, e quindi l’insieme dei riferimenti per i quali una persona o un gruppo si definisce, si mostra e desidera di essere riconosciuto, ciò che si vede spaventa non solo per l’immagine spettrale ma per il pericolo di chi ci vive, anche vicino.
Per questo motivo e per ridare un’immagine degna alla città, e al quartiere, serve una riqualificazione definitiva e non un passo alla volta, anche perché qui di temporaneo non c’è nulla, se non il definitivo menefreghismo di chi dovrebbe controllare e di chi ha amministrato.
Mi auguro quindi che dalla nuova amministrazione arrivi un segnale di riscatto per un quartiere storico che si trova nel centro del centro storico della nostra meravigliosa Catanzaro”. Lo afferma in una nota Stefano Veraldi, Consigliere Comunale di Azione – Italia Viva – Renew Europe.