Far ripartire con la Regione Calabria il progetto Diga del Melito e utilizzare le vasche di proprietà del Consorzio di bonifica Ionio catanzarese per garantire maggiore disponibilità di acqua potabile al territorio comunale e non solo. Si è discusso di questo a Palazzo de Nobili in occasione di un vertice presieduto dal sindaco Nicola Fiorita e voluto dall’assessore ai Lavori pubblici, Raffaele Scalise, con il commissario dell’Autorità rifiuti e risorse idriche della Regione Calabria, Bruno Gualtieri, e il commissario del Consorzio di bonifica, Fabio Borrello, accompagnato dai membri della sua struttura tecnica.
“Sul tavolo c’è l’ipotesi di utilizzare le vasche di contenimento di proprietà del Consorzio nei pressi della Torre Cavallara, nel quartiere Lido, per poter rafforzare il servizio di approvvigionamento idrico della zona sud della città”, ha detto l’assessore Scalise. “Una vasca della capienza di 18mila metri cubi circa finora adibita solo per utilizzo irriguo e che, invece, potrebbe essere usufruita anche per l’erogazione a scopo potabile con un semplice collegamento alla rete idrica comunale. Una soluzione sostenibile e quasi a costo zero, perché la struttura è già esistente e non necessita di pompe di sollevamento, in quanto situata in una zona più alta”.
L’ipotesi più ambiziosa e a lungo termine di cui i vertici dell’amministrazione comunale, commissari regionale e del Consorzio di bonifica hanno parlato è quella di riaprire il dossier Diga sul Melito nel territorio di Gimigliano: “E’ stata per decenni – ha detto Scalise – una questione irrisolta e sfociata in lunghi contenziosi che hanno privato il nostro territorio di una struttura indispensabile per poter assicurare la disponibilità di acqua in un futuro non così lontano. Catanzaro e la sua provincia hanno bisogno di un invaso di grandi dimensioni che, alla luce dei nuovi studi, può essere realizzato a Gimigliano superando i rischi geologici e ambientali. Porteremo avanti questa istanza con la Regione Calabria, perché la carenza dell’acqua è una priorità assoluta che deve essere affrontata con interventi adeguati e risolutivi nel rispetto dei bisogni della comunità”.