È stato condannato a 30 anni di reclusione e al risarcimento delle parti civili, Marco Gallo, ritenuto responsabile dell’omicidio e della distruzione del cadavere di Domenico Maria Gigliotti, avvenuto a Lamezia Terme nel gennaio del 2015. Lo ha deciso il gup Domenico Riccio nel processo con rito abbreviato svoltosi a Lamezia. Il pm Santo Melidona, al termine della requisitoria, lo scorso 14 luglio, aveva chiesto la condanna dell’imputato all’ergastolo.
Richiesta alla quale si erano associate anche le parti civili rappresentate dagli avvocati Salvatore Cerra e Lucio Canzoniere. Gallo è accusato di aver ucciso e dato alle fiamme l’imprenditore edile Gigliotti poiché – secondo l’accusa – l’imputato avrebbe versato 1.100 euro per una crociera mai fatta all’agenzia di viaggi gestita dalla moglie della vittima. Sarebbe stato proprio l’incasso fraudolento dell’anticipo versato, nonché la mancata restituzione dello stesso a scatenare la violenta reazione dell’imputato che, già nel mese di ottobre 2014, avrebbe esploso alcuni colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione della famiglia Gigliotti.
Ma il movente del delitto – secondo le indagini dirette dal pm Santo Melidona e condotte dalla Sezione investigativa del Commissariato di Lamezia Terme e dalla Squadra Mobile di Catanzaro – sarebbe riconducibile anche a presunte avances sessuali di Gigliotti nei confronti della moglie di Gallo, da cui sarebbe nata una discussione fra presunto killer al culmine della quale Gigliotti avrebbe pesantemente malmenato Gallo, circostanza già smentita da quest’ultimo nel corso dell’interrogatorio di garanzia.