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Sicurezza, l’avvocato Murgano (Camera penale Catanzaro): “Norma anti-rave impulsiva, populista e inadeguata”

“La nuova fattispecie di reato è in perfetta continuità e sintonia con le politiche securitarie e populiste delle precedenti legislature”. Così all’AdnKronos l’avvocato Valerio Murgano, presidente delle Camera penale di Catanzaro e coordinatore delle Camere penali calabresi, in merito alla cosiddetta norma anti-rave. “La visione pan-penalista dei Governi che negli ultimi decenni, dai primi anni novanta in poi, si sono alternati alla guida del Paese – osserva -, rende sempre più concreto il rischio che il ‘modello’ Costituzionale di matrice liberale, cosiddetto Stato di diritto, sia divenuto oramai un ricordo sbiadito. In questo caso a preoccupare è la volontà, rivendicata, di offrire alla collettività una risposta immediata, ma tecnicamente inadeguata e impulsiva, a un fatto di cronaca giudiziaria, lasciando presagire interventi analoghi nel futuro prossimo”.

“L’ennesima e inutile introduzione di un nuovo reato (eventuali fatti penalmente rilevanti che si consumano durante i rave-party o altri tipi di manifestazione pubbliche possono essere contrastati e puniti con le norme già esistenti) non può rappresentare una priorità per il Paese”, spiega l’avvocato Murgano, “la vera preoccupazione, allora, non è dettata solo dal ‘merito’ di una norma certamente inadeguata (pene eccessive, condotta indeterminata e polisemantica); se si analizza la tecnica legislativa utilizzata – vale a dire la decretazione d’urgenza – e la si colloca nel quadro complessivo degli interventi che il decreto prevede – posticipo dell’entrata in vigore della riforma Cartabia e, soprattutto, aggiramento delle indicazioni offerte dalla Corte Costituzionale in materia di cosiddetto ergastolo ostativo – si ha una rappresentazione plastica e subito evidente dell’ideologia illiberale e autoritaria che caratterizza la nuova squadra di Governo”.

“Da operatore del diritto – osserva -, mi si consenta un’ultima considerazione: per quel che riguarda il sistema penale nel suo complesso, eliminando mentalmente tutto ciò che gli esecutivi di varia estrazione e colore politico hanno dimostrato di saper fare negli ultimi 30 anni, ad eccezione di qualche intervento imposto dall’Europa, dalle Corti sovranazionali o dalla Consulta, ci si può rendere conto dell’involuzione culturale e sociale a cui andiamo incontro”.

“Il rischio vero – conclude Murgano – è che si stabilizzi un ‘sistema’ autoritario e moralizzante che pensavamo di aver lasciato alle spalle con l’uscita dei pentastellati dall’Esecutivo”.

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