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Il consigliere regionale Lo Schiavo visita l’impianto di trattamento di Alli: “Realtà ben lontana dallo slogan ‘rifiuti zero'”

«C’è la solita retorica politica che spesso interviene sui temi ambientali e poi, molto più ostinata, c’è la realtà dei fatti. Per questo, dopo la discussione sulla nuova multiutility acqua e rifiuti avvenuta in Consiglio regionale nelle settimane passate, ho voluto rendermi conto di persona dello stato dell’arte del ciclo dei rifiuti in Calabria e ho chiesto, esercitando il ruolo ispettivo del consigliere regionale, di visitare uno dei principali siti di trattamento e recupero in Calabria: l’impianto gestito da Calabra maceri ad Alli di Catanzaro. E la realtà che ho potuto riscontrare è ben lontana da quegli obiettivi finora proclamati solo a parole».

Lo afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, a margine della visita nell’impianto regionale di trattamento dei rifiuti di Alli, dove si è recato accompagnato dal coordinatore cittadino di “Area civica de Magistris presidente di Catanzaro”, Eugenio Occhini. Ad accoglierli il direttore tecnico dell’impianto, Alessandro Cittadino.

«Si parla tanto di transizione ecologica e “rifiuti zero” – ha chiarito Lo Schiavo – ma la realtà è quella che si può osservare in un qualunque grande impianto della regione: plastica che non si riesce a smaltire, linee di recupero ferme da mesi, maestranze sottoutilizzate per carenza di materiali. La questione dei rifiuti e della tutela ambientale è strategica per la nostra regione a patto che la si affronti con concretezza, senza steccati ideologici, sapendo bene che c’è moltissimo lavoro da fare. Qui, ad esempio, nelle more degli interventi di innovazione previsti, c’è la necessità di salvaguardare i livelli occupazionali e gestire questa fase emergenziale, in cui i nostri rifiuti vanno in discarica o peggio ancora vengono spediti all’estero con considerevoli aggravi di spesa, mettendo l’impianto in condizione di lavorare a pieno regime. Si deve investire soprattutto nel recupero delle materie riciclabili dai rifiuti indifferenziati per cercare di mandarne in discarica quantità sempre minori, facendo risparmiare i Comuni e salvaguardando l’ambiente. Pensare a soluzioni concrete perché con gli slogan non si va da nessuna parte».

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