Catanzaro è oggi un Capoluogo decadente che perde ogni giorno centralità, potere direzionale, funzioni regionali, ma perde soprattutto la sua “assicurazione sulla vita”: gli abitanti. Le persone che in una città vivono, lavorano, studiano, consumano e fruiscono dei servizi. I dati Istat ci dicono che dal 2018 al 2021 Catanzaro ha perso 2.495 abitanti, il 2,8% della popolazione, scendendo sotto la soglia psicologica degli 86.000 residenti. Tra questi, moltissimi giovani. Tutto ciò si traduce in una perdita di peso politico, in una contrazione di flussi finanziari, in una sofferenza economico-gestionale dei servizi essenziali, dai trasporti al ciclo dei rifiuti, dalla depurazione alla manutenzione, dall’istruzione alla cultura e al tempo libero.
Un quadro, come si dice, a tinte fosche ed è anche per questo che il candidato sindaco Nicola Fiorita ha voluto incontrare amministratori e consiglieri comunali della provincia per un forum di approfondimento sui temi della conurbazione e dello sviluppo condiviso tra il Capoluogo e i Comuni dell’hinterland. Un incontro assai partecipato e vivace, nel segno di una palese necessità che i territori avvertono di dialogare e costruire insieme futuro e comunità.
Al contrario di Catanzaro, i Comuni limitrofi o prossimi al Capoluogo (Albi, Borgia, Caraffa, Fossato Serralta, Gimigliano, Marcellinara, Pentone, San Floro, Settingiano, Sellia, Simeri Crichi, Tiriolo) hanno contenuto la flessione demografica, appena l’1,3%, con 400 abitanti in meno rispetto al 2018, passando dai 30.743 agli attuali 30.319. Due, in particolare, Settingiano e Simeri Crichi, hanno addirittura fatto segnare un segno positivo, autentica rarità nel panorama di desertificazione demografica della Calabria.
“Dobbiamo pensare alla costruzione di una ‘grande Catanzaro’ – ha detto Fiorita nel suo intervento – che sia in grado di fare migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti ma che sappia costruire progetti di ampio respiro nel campo della trasportistica, dei cicli delle acque e dei rifiuti, dell’istruzione e della cultura, tali da saldare i rapporti tra il Capoluogo e i dodici Comuni limitrofi o prossimi. Catanzaro deve mettere al servizio dell’area tutte le sue potenzialità: la sanità, l’università, le grandi strutture culturali, guardando agli abitanti dell’hinterland come a un’unica, grande comunità. Occorre compiere – ha aggiunto Fiorita – uno sforzo culturale per superare campanilismi e divisioni, e fare di Catanzaro non città che accentra tutto e tutti, bensì un faro, un riferimento per tutte le esigenze della vita, dalle cure sanitarie allo studio alla cultura. Una grande Catanzaro, appunto, da costruire ovviamente nel pieno rispetto delle prerogative e delle specificità di ogni comunità ma in grado, attraverso l’unione che fortifica, di controbilanciare lo strapotere politico-istituzionale-economico delle province più forti, Cosenza e Reggio Calabria”.
Ma non ci sono solo i Comuni prossimi o limitrofi. Ci sono anche la fascia jonica, da Sellia Marina a Soverato, e, sul Tirreno, la Città della Piana: Lamezia Terme. Non è pensabile che un progetto di rafforzamento e di crescita del territorio nel suo complesso prescinda da questo dato oggettivo.
“Un elemento fondamentale del nostro ragionamento – ha detto ancora Fiorita – è il sistema dei trasporti, che dovrà fare da collante, permettendo un interscambio moderno, rapido e sicuro. Il ruolo della metropolitana, messo in relazione alle tratte ferroviari di Rfi e Ferrovie della Calabria, è evidente. Occorre introdurre una governance unica, una regia del sistema dei trasporti, utilizzando ovviamente anche quello su gomma – che serva anche a rendere sostenibile la gestione della metropolitana”.
Fiorita ne è convinto: le prospettive per Catanzaro e il suo hinterland sono ampie e soprattutto concrete. “Quella che chiamo la grande Catanzaro – ha detto il candidato sindaco – potrà divenire un sistema forte, anche nei campi del ciclo dei rifiuti, della difesa dell’ambiente, della produzione di energie rinnovabili, dell’istruzione, della sanità e delle politiche sociali. Può diventare un importante distretto turistico-culturale che permetta di condividere le risorse ambientali, paesaggistiche, storiche e artistiche di cui il territorio è ricco”. Infine, la proposta: “Costruire una regia unica dell’Area della Grande Catanzaro, istituire un Coordinamento, formato dai sindaci o loro delegati, con due compiti essenziali: esprimere pareri non vincolanti su decisioni della Città di Catanzaro che riguardino l’intera area; elaborare progetti e idee condivisi in tema di trasporti, ambiente, sanità, istruzione e cultura, turismo. Il coordinamento – ha precisato Fiorita – non potrà avere certo la forza istituzionale delle Città Metropolitane, ruolo che il centrodestra ha voluto assegnare a Reggio Calabria, ma avrà di sicuro una grande forza politica e di impulso”.