Carceri, sindacati: "Calabria esclusa da incrementi personale"

"Stiamo assistendo in questi giorni ad assegnazioni straordinarie di personale presso varie sedi d'Italia che probabilmente necessitano di integrazioni. Pur non entrando nel merito delle criticità degli istituti interessati esprimiamo serie perplessità in merito alla circostanza che per l'ennesima volta la Calabria viene esclusa da qualsivoglia incremento. E tuttavia questa sfortunata e dimenticata regione dall'emanazione del DM del 2017, in cui veniva sancita una notevole carenza di organico, a tutt'oggi ha ottenuto un incremento di poco superiore al 25 % delle assegnazioni previste". È quanto si afferma in una nota congiunta delle segreterie regionali dei sindacati di categoria Sappe, Osapp, Uilpa pp, Sinappe, Fns Cisl, Uspp, Cgil e Cnpp inviata al Capo del Dap Bernardo Petralia e al Capo del Personale Massimo Parisi oltre che per conoscenza al Provveditore regionale Libero Guerriero e al prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta.

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"In diversi istituti calabresi - è detto nella nota - si continuano ad espletare turni di 10-12 ore, i riposi ed i congedi continuano ad essere centellinati, una sola unità è costretta a vigilare su più sezioni, i livelli di sicurezza degli Istituti sono al di sotto dei livelli minimi, l'età media del personale continua ad essere al di sopra dei 50 anni, la presenza di detenuti pericolosi e con disagio psichico è allarmante ed in alcuni istituti tocca purtroppo picchi inquietanti - Istituto di Catanzaro ne conta circa 90 a fronte di pochi posti detentivi (8 ), il servizio programmato è un miraggio e si naviga a vista, il giorno prima si conosce il servizio del giorno successivo.

Purtroppo, queste organizzazioni non sono a conoscenza se tale quadro sia stato rappresentato agli uffici sovraordinati da parte del Provveditore che a più riprese era stato investito della questione ed a cui era stato richiesto più volte di essere portati a conoscenza di quale fosse stata la richiesta di incremento di unità per tale terra abbandonata e che a tutt'oggi è rimasta priva di riscontro".

"Eppure i vertici del Dap, alcuni mesi orsono - è detto ancora nella nota - in occasione di una visita nell'istituto penitenziario di Reggio Calabria assunsero impegni ben precisi a riguardo di tale tematica".