Beni confiscati alla ‘ndrangheta, in Calabria utilizzato meno del 15%. Libera: “Mancano i fondi”

libera-mafieSono 128, in Calabria, gli enti locali che hanno acquisito al patrimonio complessivamente 2431 beni immobili confiscati alla 'ndrangheta. Di questi, solo 337 risultano utilizzati. Lo rende noto il coordinamento regionale di "Libera" che rivolge un appello ai comuni calabresi affinche' questi beni siano valorizzati con i fondi del Pnrr.

"Un patrimonio enorme - scrive l'associazione in una nota - da valorizzare che rimane spesso abbandonato e la causa principale e' proprio la mancanza di fondi necessari per avviare le necessarie ristrutturazioni causate dalla lungaggine delle procedure giudiziarie. Sebbene le associazioni e le cooperative sociali non possano presentare domanda in quanto i fondi sono destinati solo agli Enti Locali, il bando - scrive Libera - potra' essere l'occasione per avviare delle procedure di co-progettazione e co-programmazione con le realta' sociali, secondo quanto previsto dall'art. 55 del Codice del Terzo Settore. La valorizzazione dei beni confiscati e' una forte azione concreta nella lotta contro le mafie, ma soprattutto e' uno strumento per la progettazione di percorsi di legalita', giustizia sociale e puo' diventare anche occasione per creare posti di lavoro".

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"Sono trascorsi ben 26 anni - si legge nella nota di Libera - della promulgazione della legge 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati voluta da Libera e quasi 40 anni dalla legge Rognoni-La Torre. Non si era mai registrato nel corso di questi decenni un investimento di 250 milioni di euro previsto dal bando a valere sui fondi Pnrr, promosso dall'Agenzia per la coesione territoriale, con lo scopo di individuare almeno 200 proposte progettuali finalizzate al recupero, ri-funzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati alla criminalita' organizzata".

Libera, si legge, "sebbene in sede nazionale abbia presentato le proposte di modifica al bando, che puntualmente non sono state prese in considerazione", ritiene, comunque, "che sia un'occasione di grande importanza che non puo' essere in alcun modo disattesa. Beneficiari di tale opportunita' - si sottolinea - sono i comuni ricadenti nelle otto regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il bando scade alle ore 12 del 28 febbraio, a seguito della proroga ammessa, su richiesta di Libera e di tantissime realta' italiane del mondo del Terzo Settore".