Chieti, sgominato clan legato a 'ndrangheta: traffico di droga in Abruzzo e Molise

Dianuova 4Venti le ordinanze di custodia cautelare - 18 in carcere e due ai domiciliari - sono state eseguite questa mattina da carabinieri e finanzieri dei comandi provinciali di Chieti nei confronti di appartenenti ad una organizzazione criminale operante tra Vasto e San Salvo (Ch) e composta prevalentemente da albanesi.

Il gruppo era dedito al traffico di stupefacenti e ad attività di estorsione, condotte anche l'utilizzo di atti violenti e con l'utilizzo di armi. Le misure restrittive sono state emesse dal gip del Tribunale dell'Aquila, Marco Billi, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, e in particolare del procuratore capo Michele Renzo e del sostituto Stefano Gallo.

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L'organizzazione si riforniva di ingenti quantità di droga, del tipo cocaina ed eroina, anche usando le armi. I canali privilegiati di approvvigionamento sono risultati essere in Calabria, attraverso accertati rapporti con esponenti della 'ndrine operanti nell'area di Vibo Valentia, ma anche in Emilia-Romagna, Puglia e Abruzzo.

La droga veniva poi redistribuita per essere immessa sul mercato. Attività fiorente che portava fiumi di denaro reinvestiti in bar, negozi di ortofrutta, concessionarie di automobili, video lottery, sale slot e per scommesse: esercizi commerciali apparentemente in regola ma che fungevano da posti di riciclaggio.

I criminali controllavano anche i servizi di vigilanza nei locali notturni presenti lungo la costa, tra Abruzzo e Molise, attraverso estorsioni sistematiche nei confronti dei titolari, con intimidazioni con l'uso di armi ed esplosivi, attentati incendiari, servendosi quindi di metodi mafiosi.

Le indagini sono partite osservando le frequentazioni del bar "Blue Marine" di San Salvo, che ha dato il nome all'operazione, e poi si sono sviluppate da tramite pedinamenti, controllo del traffico telefonico, intercettazioni, fino a ricostruire capi e ripartizione dei compiti di ciascun associato.