Quirinale, Ampa: "Scegliere presidente della Repubblica in linea con i principi costituzionali"

"Una delle questioni principali, dibattute con serietà, intelligenza e passione dalle donne e dagli uomini che furono elette/i all'Assemblea Costituente, fu certamente quella relativa ai requisiti del Presidente della Repubblica e quindi ai suoi poteri ed alle norme per la sua elezione da parte dei rappresentanti del popolo sovrano. I Costituenti ritennero innanzitutto di dover scolpire nella roccia dell'articolo 54 i requisiti fondamentali per l'esercizio di qualsiasi funzione pubblica: scrissero, infatti, che 'Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento ...'. Tutti i cittadini hanno, quindi, il dovere di 'osservare la Costituzione e le leggi' ma coloro ai quali sono affidate funzioni pubbliche (l'usciere di un ufficio ministeriale, l'insegnante, il medico, il Sindaco, il Ministro, il Presidente della Repubblica) hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. Ne consegue che coloro che hanno adempiuto le funzioni pubbliche senza DISCIPLINA ed ONORE, a norma di Costituzione, debbono essere considerati INCANDIDABILI ad esercitare ulteriori funzioni pubbliche (qualunque funzione pubblica).

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"Nell'attuale discussione, spesso confusa, quasi sempre disancorata dai principi fondamentali della Costituzione, emergono ipotesi prive di fondamento costituzionale relative a cittadini che non sono candidabili ad esercitare pubbliche funzioni. Non ci riferiamo solamente al cittadino Silvio Berlusconi, che possiede solamente il requisito dell'età previsto nell'art. 84, ci riferiamo anche ad un numero rilevante di cittadini e politici che hanno adempiuto funzioni pubbliche "con disonore" e senza rispetto delle leggi e della Costituzione e che, per tali motivi, non sono candidabili.

Va infine sottolineato che l'articolo 85 sancisce che 'Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni' e nulla dice a proposito di una sua eventuale rielezione, cosa che purtroppo è avvenuta nel caso del Presidente Napolitano, quando, sulle ragioni del rispetto della nostra Carta Costituzionale, prevalsero le ragioni della 'politica' e degli accordi di una maggioranza politica. Con correttezza e con disciplina ed onore, invece, il Presidente Mattarella chiude il suo settennato (che aveva iniziato il 31 gennaio 2015 rendendo omaggio alle vittime della strage nazi-fascista delle Fosse Ardeatine), dichiarando la sua indisponibilità per un secondo mandato".

E' quanto si legge in una nota del comitato venticinqueaprile Ampa.