Covid, miglioramento su scala nazionale ma Calabria ancora ad alto rischio

Mascherina1Al 22 settembre (ore 6.16) risultano consegnate 93,5 milioni di dosi di vaccini, il 75% della popolazione (44,4 milioni) ha ricevuto almeno una dose e il 69,8% (41,3 milioni) ha completato il ciclo. Continua però a scendere il numero di somministrazioni settimanali: sono state 1,48 milioni, ma di queste solo 486.000 erano prime dosi, "un crollo rispetto alla risalita di fine agosto (831mila)".

Rispetto alla copertura vaccinale, 3,7 milioni di over 50 (13,5%) non hanno ancora completato il ciclo vaccinale, con rilevanti differenze regionali (dal 16,3% della Calabria al 6,3% della Puglia): di questi, 2,88 milioni non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose. A fronte di un appiattimento dei trend di vaccinazione in questa fascia di età, le fasce 20-29 e 30-39 anni continuano a salire, seppure ad un ritmo meno sostenuto. Mentre la fascia 12-19 mostra segni di frenata: quasi 1,5 milioni di ragazzi non ha ricevuto una dose di vaccino.

"Stante l'attuale e ingiustificata indisponibilità pubblica di dati sulle prenotazioni non è possibile sapere in che misura questi numeri saliranno nelle prossime settimane per effetto dell'estensione dell'obbligo di green pass sui luoghi di lavoro", evidenzia il presidente Gimbe Nino Cartabellotta.

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Nello specifico, in Calabria nelle ultime 24 ore sono state oltre 8.000 le dosi di vaccino anti Covid 19 somministrate. Il dato emerge dall'ultimo report del governo. Su scala nazionale la regione è in quartultima posizione nel rapporto tra dosi somministrate e consegnate (ieri era penultima): nell'ultima rilevazione si attesta all'84,4%, mentre la media nazionale è 87,7%. Nel giorno precedente erano state oltre 6.700 le dosi somministrate. Complessivamente, in Calabria sono stati finora somministrati 2.423.134 vaccini (ieri erano 2.414.943) su 2.871.034 consegnati.

"Sul fronte ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari di Gimbe - si conferma il calo dei posti letto occupati da pazienti COVID-19: rispetto alla settimana precedente scendono del 5,5% in area medica e del 6,9% in terapia intensiva". A livello nazionale il tasso di occupazione rimane basso (7% in area medica e 6% in area critica), seppur con notevoli differenze regionali: per l'area medica si collocano sopra la soglia del 15% Calabria (18%) e Sicilia (17%); per l'area critica nessuna Regione supera la soglia del 10%.

"Continuano a diminuire anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva - spiega Marco Mosti, Direttore Operativo di Gimbe - con una media mobile a 7 giorni di 32 ingressi/die rispetto ai 36 della settimana precedente".

Questi dati vengono, in fine, confermati anche dall'analisi Ecdc. Infatti, nella nuova mappa epidemiologica, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, sulla diffusione del Covid-19 tornano in verde quattro regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Valle d'Aosta e Molise; mentre rimangono in rosso Basilicata, Calabria e Sicilia.