Iacucci (PD): “Regione non fa nulla, donne costrette a pagarsi test genomici”

"Sono passati oltre due mesi dal decreto del Ministero della Salute che sblocca 20 milioni di euro per l'applicazione dei test genomici, ma in Calabria le donne che necessitano di questo esame devono pagarlo, visto che la Regione, nonostante avesse 60 giorni di tempo per recepire il provvedimento del Governo ed emanare provvedimenti ad hoc, non ha fatto assolutamente nulla". Lo scrive in una nota Francesco Antonio Iacucci, presidente della Provincia di Cosenza e candidato al Consiglio regionale della Calabria per il Pd.

"L'allarme - spiega - arriva dall'Associazione italiana di oncologia medica che denuncia i ritardi burocratici-amministrativi e le differenze tra le varie regioni d'Italia. Il diritto alla salute non viene garantito ovunque e l'offerta sanitaria, come ben sappiamo, non è uniforme in tutta Italia. Non è possibile che anche questa volta non riusciamo a usufruire delle risorse che ci vengono date dallo Stato per negligenze e ritardi da parte della Regione".

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"I test genomici - aggiunge Iacucci - aiutano a definire la terapia appropriata e consentono a molte donne di evitare la chemioterapia: ecco perché devono essere gratuiti in tutta Italia, mentre oggi in CALABRIA le donne sono costrette a pagare di tasca propria questo esame. Dunque, la Regione e l'Ufficio del commissario si attivino subito per emanare i provvedimenti richiesti dal Ministero della Salute per l'erogazione del finanziamento".

"Inoltre - sottolinea ancora Iacucci -, secondo gli ultimi dati diffusi dall'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), i mammografi sono ormai vecchi e meno precisi nell'individuare eventuali tumori al seno. In Calabria l'età media di questi macchinari è superiore alla media nazionale, sono meno tecnologici e troppo obsoleti".

"I soldi finalizzati all'ammodernamento tecnologico - conclude - sono rimasti chiusi nei cassetti della Regione, era stato previsto l'acquisto di 19 mammografi per le Asp e le Aziende ospedaliere. Ma ad oggi nulla è stato fatto e a pagarne le conseguenze sono i cittadini che non ricevono le cure appropriate".