Regionali, Piattaforma Riformista promuove confronto forze politiche su nuovo piano rientro

"Seguiamo con grande interesse le attività iniziali della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale calabrese e del Presidente della Regione", è quanto si legge in una nota del coordinamento Piattaforma riformista.

"In particolare, scrutiamo l'orizzonte delle proposte politiche che si vogliono offrire ai calabresi nella speranza che si possa contare su una proposta riformista che possa contribuire davvero alla soluzione degli ormai gravosissimi problemi che tutti sembrano bravi a denunciare, senza però indicare mai soluzioni concrete per superarli. Sembra anzi che il metodo, gli accenti ed il costume dell'inganno demagogico si diffondano in maniera estensiva, ben oltre i confini naturali della destra reazionaria".

"Negli ultimi giorni, in particolare, abbiamo appreso di una importante pronuncia della Corte Costituzionale che, pur rigettando le riserve espresse dalla regione Calabria allo strumento commissariale della gestione del rientro dal disavanzo sanitario, confermandone quindi la piena legittimità e la cogenza delle norme che lo prevedono, ha riaffermato il primato della politica e dell'autonomia regionale, nella parte in cui ha ribadito che le condizionalità per l'erogazione delle somme finalizzate a supportare gli interventi di potenziamento del SSR - proseguono - non possono prescindere dalla facoltà della Regione di rivedere i propri trend di spesa e i relativi effetti di rientro mediante la redazione di un nuovo piano di rientro sanitario".

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"Ebbene, nella speranza di potere trovare le necessarie convergenze programmatiche per affrontare in maniera convinta e proficua un così impegnativa campagna elettorale, chiamando a raccolta il maggior numero possibile di elettori calabresi, siamo a chiedere alle forze politiche che intendano presentare le proprie liste per l'elezione dei propri consiglieri regionali, di volerci rappresentare se intendano o meno sfruttare l'opportunità offerta dall'Alta Corte per ridare ai calabresi, ed al loro Consiglio Regionale, la possibilità di scegliere il futuro del proprio sistema sanitario, in una logica di sostenibilità e qualità delle prestazioni. E, qualora vi fossero forze politiche che intendano sfruttare questa grande opportunità politica di rappresentanza e democrazia, chiederemmo - aggiungono - di conoscere quali direttrici di sviluppo pensino di proporre ai calabresi per raggiungere lo scopo di riprendere gradualmente in mano le redini del governo della sanità calabrese, risanata e riequilibrata, ma pure rifocalizzata sull'umanizzazione di cure efficaci e facilmente accessibili ai calabresi".

"Dalle forze politiche, e chiaramente dai candidati a presidente che intendono guidarle, vogliamo in particolare sapere se intendano, dopo 12 anni che ne denunciano la carenza, recuperare i necessari livelli di compliance amministrativa delle singole aziende sanitarie, per comprenderne finalmente in maniera compiuta quale sia l'effettivo indebitamento del sistema sanitario regionale. Se intendano magari dichiarare, entro tre mesi dall'insediamento del nuovo Consiglio Regionale, lo stato di dissesto delle due aziende sanitarie che dal 2018 non riescono a formalizzare i propri bilanci".

"Se intendano chiarire, nel nuovo Piano di Rientro, quale sia il vero ruolo che si vuole assegnare alla sanità pubblica e quali funzioni complementari si vogliono lasciare a quella privata. Se intendano dare nuovo slancio ai servizi territoriali, magari rivendendo ruoli e funzioni della spedalità, restituendo dignità ai presidi di prossimità per la saluta dei cittadini. Su questi temi - si conclude la nota - vorremmo trovare convergenze, per evitare la facile demagogia con cui la politica del governo calabrese, senza grandi distinzioni, ha inteso sfruttare il paravento del commissariamento per sfuggire alle proprie responsabilità pur conservando le proprie miserabili pratiche clientelari".