La storia dei cosmetici italiani inizia dall'antica Roma

Dall'epoca preistorica, le persone usavano i cosmetici per decorare il proprio corpo, sia per scopi spirituali che per intimidire e / o impressionare gli altri, utilizzando principalmente pigmenti minerali e vegetali. I primi documenti "ufficiali" riguardanti l'uso dei cosmetici, così come li percepiamo oggi, risalgono al 1500 aC., e stiamo parlando di alcune delle ricette scritte nel papiro di Ebers, anche se è stato documentato in antropologia / archeologia che in alcune zone dell'emisfero orientale, specialmente nell'est dell'India, alcune delle civiltà più antiche usavano sostanze e pratiche molto simili già 5000 anni fa. Infatti, anche in epoche precedenti, erano già utilizzati pigmenti minerali e estratti aromatici, ma solo per particolari funzioni liturgiche come la mummificazione o per allontanare animali e malattie.

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Cosmetici italiani - inizio nei tempi delle terme romane


Dopo la conquista della Grecia, anche gli antichi romani impararono a prendersi cura del proprio aspetto e adottarono molte delle loro abitudini igieniche. Nelle terme, dove i romani trascorrevano molte ore, erano serviti da schiavi "cosmetae", il cui compito era quello di fare massaggi, strofinare la pelle con oli aromatici, incensi e schiave "ornatrix" che acconciavano e si prendevano cura dei capelli. Per quei cittadini che non avevano i propri schiavi, c'erano anche quelli "statali".

Le donne romane usavano con entusiasmo i cosmetici. Ogni ricca donna romana aveva una scatola speciale, che conteneva tutto il necessario per la cura del viso. Durante il periodo dell'Impero Romano, le donne dell'alta società spendevano molti soldi in cosmetici. Qualsiasi prodotto cosmetico poteva essere acquistato nei mercati, ma gli unguenti e le polveri egiziane erano particolarmente apprezzati, a cui venivano attribuite varie proprietà magiche.

I prodotti naturali nelle preferenze

Come affermano i cosmetologi di Deborah https://makeup.it/brand/54445/, le donne sbiancavano la pelle di viso, collo, seno e braccia. La pelle bianca indicava la nobilezza delle donne. Usavano l'ocra per dare rossore alle guance, senza curarsi della naturalezza, mentre gli occhi e le sopracciglia erano truccate con carboni e fuliggine. Molto popolari tra la popolazione romana erano le ricette per tingere i capelli di rosso, la polvere di pomice finemente grattugiata per pulire i denti e le lozioni emollienti con olio di mandorle e latte. Come rimedi antirughe si usavano l'olio di lino e i grassi animali. Invece del profumo, usavano unguenti profumati, ricavati da spezie, petali di fiori, buccia delle arance o altri elementi naturali e olio d'oliva.

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Alcune delle procedure di bellezza pericolose per la salute


Il colore dorato dei capelli si otteneva mescolando zafferano e limone, applicando questa miscela sulle ciocche, le donne dovevano sedere al sole con la testa coperta da un cappello per far schiarire il colore di alcuni toni. Per il trucco quotidiano si sbiancava la pelle usando polvere minerale. Il gesso sbiancava il viso, inoltre, si applicavano alcune linee di polvere bluastra per disegnare vene traslucide attraverso la pelle. Questo fatto indicava la sensibilità, la sottigliezza e quasi la trasparenza della pelle delle donne di origine nobile. Le donne provenienti da famiglie povere usavano miscela di argilla e calcio o piombo per sbiancare la pelle. Il piombo, elemento chimico velenoso, essendo costantemente inalato molte donne si sono ammalate gravemente e sono addirittura morte.

Sopracciglia folte - uno dei segreti di bellezza

Tutte le donne nell'antica Roma volevano avere sopracciglia folte che toccassero il ponte del naso. La gente credeva che questo fosse un segno di grande intelligenza e bellezza. Quindi, usavano matite per sopracciglia ricavate da carbone di legno e incollavano peli neri di capra.

Per evidenziare i zigomi - fard naturali

Il viso pallido era evidenziato da leggero rossore sugli zigomi. I ricchi potevano permettersi l'ocra rossa, portata dal Belgio. I prodotti più convenienti erano i petali di rosa rossa, il succo di gelso rosso e sedimento di vino rosso. Ma gli ingredienti più strani per arrossire le guance furono gli escrementi di coccodrillo e una miscela di grasso e sangue di pecora. L'ultimo era utilizzato anche come smalto per unghie.

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Progresso lungo i secoli

Fino al III secolo il trucco non era comune in Europa tranne che per le sopracciglia, che dovevano avere la forma di un unico arco.
Nel XVIII secolo, si metteva più accento sulle acconciature, che erano diventate dei veri capolavori incommensurabili, adornate con una moltitudine di accessori.
Il XIX è stato il secolo in cui le donne usavano meno trucco, riservato alle attrici di scena e alle prostitute. Si usava una specia di cipria bianca, usata principalmente dalla borghesia, e pochissimo rossore sugli zigomi. In quel secolo si poneva maggiormente l'accento sull'igiene e sulla cura della pelle.
Fortunatamente, nel XX secolo, i progressi nella ricerca cosmetologica hanno portato prodotti di bellezza che oggi consentono alle donne di truccarsi e prendersi cura della propria pelle senza troppi rischi.
La qualità e la varietà dei cosmetici sono culminati nel XXI secolo, con interventi di chirurgia estetica radicale, infiltrazioni di vari sieri e botox.