Cuda (Azione): "Il dramma dei passaggi a livello calabresi"

"Accade che in Calabria nell'ultimo anno si siano acuiti problemi già preesistenti, tra tutti il fattore sanitario è diventato cavallo di battaglia non soltanto dell'opinione pubblica ma degli stessi che l'hanno colpita; tutti con armi differenti, chi attraverso lo sperpero, chi con la negligenza e chi di indifferenza. Per decenni questa terra è rimasta immutata, chiusa nel suo mondo di pochi, ma questo periodo storico pare abbia svegliato "le coscienze buone", ed è chiaro che l'intenzione sia quella di dare una svolta. Quest'ultima richiede che in Calabria finalmente si intervenga a tutti i livelli; locale, regionale, nazionale attraverso un progetto che riqualifichi realmente la rete sanitaria e infrastrutturale", così recita Cuda nella premessa della sua nota nella quale denota "effettivamente la necessità che questa regione potrà vedere uno sviluppo solo se gli investimenti che arriveranno non saranno a macchia di leopardo ma figli di un progetto che agisca a livello infrastrutturale per rendere efficiente al cittadino l'accesso alle reti di collegamento principale".

Infatti Cuda continua "in Calabria abbiamo dei sub-problemi che condizionano la quotidianità dei cittadini creando disagi che a volte possono costare anche la vita, tra questi un esempio è senza ombra di dubbio la questione dei passaggi a livello, i quali generano situazioni di disagio paradossale e che spesso rendono ostaggio il cittadino per più di trenta minuti per via della mancanza dei sottopassi".

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"Ci sono numerose zone urbane in inverno e in particolar modo in estate bloccate dai passaggi a livello, è inconcepibile constatare la realtà di cittadini deceduti per i lunghi tempi di arrivo all'ospedale, causa l'attesa dell'apertura delle sbarre". Cuda denuncia quindi "una realtà amara, una situazione paradossale se pensiamo che quello che dovrebbe essere un servizio, ovvero la linea ferroviaria, ostacoli altri servizi primari, è il paradosso costante di una terra che potrà essere risolto soltanto se gli interventi infrastrutturali in questa regione siano figli di una visione completa del territorio". "Chiedo dunque ai Sindaci, agli esponenti delle amministrazioni locali ed esponenti del territorio di sostenere insieme un testo da sottoscrivere e inviare al Ministero delle infrastrutture nel quale segnalare tutte le situazioni di disagio infrastrutturale, come quella da me posta in evidenza; perché il Recovery Plan sia occasione di riscatto per tutti e perché fin quando saremo cittadini di questa terra abbiamo il bisogno e il dovere che il sentimento di abbandono e sconforto si traduca in iniziativa positiva".

Giuseppe Cuda, Referente Politiche Giovanili Azione Calabria.