L'Associazione di Categoria PLP – Psicologi Liberi Professionisti sostiene il ddl Zan

L'Associazione di Categoria PLP – Psicologi Liberi Professionisti sostiene il ddl Zan.

Il provvedimento implica il riconoscimento come reato di tutti quegli atti di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere o sulla disabilità. Il testo di legge prevede anche, in ottica rieducativa, il recupero di chi commette il reato tramite un percorso all'interno delle associazioni di volontariato. In ottica preventiva, inoltre, il ddl prevede l'attuazione di iniziative di formazione nelle scuole per combattere e contrastare il bullismo omobilesbotransfobico.

"È importante precisare che va fortemente condannata qualsiasi tipo di discriminazione in favore di atteggiamenti di accoglienza completa dell'altro, nel rispetto di tutte le sue caratteristiche e peculiarità: come si evince dalla legge Mancini all'art. 3, tutte le "discriminazioni o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso" sono punibili legalmente.

Il ddl Zan è necessario poiché implica un allargamento delle tipologie di discriminazioni perseguibili penalmente e che caratterizzano ancora la nostra quotidianità, ovvero quelle fondate "sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere".

L'approvazione da parte del Senato rappresenterebbe l'inizio di un cambiamento evolutivo culturale fondamentale per la nostra società.

--banner--

Si rammenta che l'Italia è una delle ultime nazioni Europee a non avere una legge in tal senso: il primo disegno di legge fu scritto nel 1996 ma senza alcun successo, nel corso di questi 25 anni, molti politici hanno contribuito alla stesura del ddl fino ad arrivare ad essere approvato a Novembre del 2020 alla Camera dei Deputati per poi essere nuovamente fermo al Senato per questioni meramente politiche dimenticando che abbiamo il dovere morale di lottare contro l'odio e la discriminazione, di promuovere una visione più rispettosa e inclusiva della persona e della sua unicità.

Come professionisti della salute sosterremo sempre azioni atte a tutelare e promuovere i diritti umani: abbiamo il compito di favorire la libera espressione dell'individuo, di combattere gli stereotipi e i pregiudizi che rendono prigionieri, e di promuovere la valorizzazione di tutti gli esseri umani".