Sanità, il leghista Molinaro bacchetta giunta Spirlì e Longo: "Non è tollerabile che non riescano nemmeno a capirsi sui numeri"

"Se non si trattasse di un argomento serio come la salute, riconosco che Regione Calabria ed il Commissario alla sanità avrebbero creato una sceneggiatura degna di essere proposta alla Calabria Film Commission, per la realizzazione di una tragicommedia.Il titolo sarebbe potuto essere: Calabria da pazzia.". Esordisce così il consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro, in un comunicato stampa in cui critica Giunta regionale, i dipartimenti della Cittadella regionale e il commissario ad Acta della sanità calabrese.

"Mi riferisco – spiega il leghista - a quanto emerge dal confronto tra la delibera di Giunta regionale n. 2/2021 e il decreto del Commissario ad acta n. 26/2021. Si che la Giunta regionale, ha messo a disposizione del Commissario ad acta l'intero Dipartimento Salute, dotato del personale necessario. Nella delibera si afferma: "dato atto, altresì, che il contingente di personale che si mette a disposizione del Commissario ad acta è largamente superiore al minimo previsto di 25 unità e soddisfa pienamente la richiesta del medesimo Commissario, espressa con nota prot. n. 427559 del 29/12/2020".

Al contrario il Commissario rileva che il Dipartimento non è dotato di personale sufficiente, "in considerazione della persistente carenza di personale presso il Dipartimento Tutela della Salute".

Anzi, aggiunge, che proprio la DGR n.2/2021 ha bloccato la procedura di mobilità che avrebbe consentito il potenziamento del Dipartimento Salute.

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"In proposito - sottolinea il consigliere regionale - il Commissario dichiara di dare atto che, ad esito della procedura di mobilità, "risultano assegnate al Dipartimento soltanto n. 4 unità in più di personale, essendo successivamente intervenuta la surrichiamata Deliberazione di Giunta Regionale n. 2 del 13 gennaio 2021 che, di fatto, ha interrotto la procedura di mobilità d'ufficio".

Il Commissario non si limita a registrare passivamente la situazione di abbandono, in cui afferma di essere stato lasciato.

Il prefetto Longo, dichiarando di "prendere atto della persistenza delle condizioni inidonee riguardo al personale, agli uffici e ai mezzi necessari all'espletamento dell'incarico commissariale", demanda al Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute "l'acquisizione di servizi idonei a garantire il supporto necessario alle azioni del mandato commissariale".

In sintesi: la Giunta ha assegnato tutto il personale del Dipartimento Salute al Commissario, sostenendo di soddisfare integralmente le richieste dell'incaricato del Governo. Al contrario, il Commissario dichiara di essere totalmente insoddisfatto e chiede al DG del Dipartimento Salute di andare ad acquistare all'esterno i servizi di cui necessita. Davvero Calabria da pazzia!

Non è tollerabile - insiste l'esponente politico -che il Commissario ad acta, la Giunta regionale ed i Dipartimenti interessati non riescano nemmeno a capirsi sui numeri. Le unità di personale da mettere a disposizione del Commissario ci sono o non ci sono? Il Dipartimento Personale sa fare questi conti o è necessario trovare un luminare, fuori dalla nostra regione? Il Dipartimento Salute, diretto da un qualificato professionista, riesce almeno ad esprimersi sulla questione, ed a far sapere ai calabresi come stanno le cose dal suo punto di vista?

Un cittadino calabrese, che sta vivendo la tragedia della pandemia, che è preoccupato per le sorti della propria vita e della propria attività economica - rimarca -ha diritto di essere rispettato e tutelato dalle istituzioni e non può accettare uno spettacolo di questo genere.

La sanità calabrese è allo sbando da tempo e pensavamo - commenta - di avere già toccato il fondo, ma ogni settimana si scopre qualcosa di sempre più grave. Nella qualità di consigliere regionale, per tentare di fare chiarezza sulle contraddizioni che ho evidenziato, mi sono rivolto al Presidente Spirlì, al Commissario Longo, ed ai direttori generali dei dipartimenti Salute e Personale.

Ho chiesto di compiere tutti gli atti necessari a dare un sistema sanitario dignitoso alla Calabria. Chi non è all'altezza del compito – chiosa - deve farsi da parte oppure deve essere revocato dall'incarico. Non ci sono altre vie d'uscita!", conclude Molinaro.