Francesco Saccomanno: “Non mi citate il Pd e Magorno”

saccomannodemagistrisdi Francesca Gabriele - La coerenza anche in politica con lui è una sola cosa. Sempre dalla stessa parte, e con passione Francesco Saccomanno, il "compagno del Savuto", territorio a Sud di Cosenza, impegnato a sostenere, senza pensarci più di due volte, la candidatura a governatore di Luigi De Magistris. "In tantissimi - ci detto nel raccontarci le tappe della scesa in campo del sindaco di Napoli - appena abbiamo percepito un minimo di sua disponibilità anche a dare una mano per lavorare al cambiamento in Calabria - cosa che, peraltro, lui ha fatto sempre nel corso degli anni, sostenendo i movimenti di difesa dei Beni Comuni, dal Pollino allo Stretto passando per la Sila e le Serre, e di difesa dei valori fondanti della nostro Costituzione - abbiamo auspicato e perorato con forza un suo impegno diretto". Quando gli abbiamo citato, sempre a proposito della possibile unione del centrosinistra, i democrat e il fedelissimo esponente di Italia viva in Calabria, Ernesto Magorno, Francesco Saccomanno, ci ha fermati con un "mi sento a disagio solo a sentirli citare".

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Sono stata rimproverata per avere una persona vicinissima al primo candidato governatore ufficiale e di non averla fin qui intervistata. Vicini perché abitiamo a pochi chilometri di distanza. Com'è nata la decisione di sostenere Luigi De Magistris alle regionali?

In realtà non si tratta né si è trattato di una decisione assunta successivamente all'annuncio della candidatura bensì di un lavorio costante di preparazione, una specie di aratura e predisposizione del terreno, portato avanti insieme a tante compagne e tanti compagni della sinistra diffusa calabrese – accomunati dalla vicinanza a Mimmo Lucano ed al sostegno alla meravigliosa e straordinaria esperienza di accoglienza da lui realizzata a Riace – che hanno prima promosso un documento, sottoscritto da più di duecento attiviste ed attivisti, denominato "Dalla Calabria Resistente e Solidale un appello per un vero cambiamento"; e, successivamente, riscontrando che le tematiche di questo appello erano perfettamente coincidenti con quello lanciato da dea Calabria, Rinascita per Cinquefrondi e la Strada, hanno deciso di metterli insieme, forti anche del sopraggiunto sostegno del Movimento per la Rinascita del PCI, prefigurando una figura di candidato che incarnasse i valori della giustizia sociale, del mondo del lavoro, dell'ambientalismo, dell'antifascismo e della solidarietà. Sostanzialmente, caratteristiche politiche precisamente coincidenti con quelle rappresentate e già messe in atto egregiamente a Napoli da Luigi De Magistris.

Fino a pochissimi giorni fa la candidatura del sindaco di Napoli era in forse. Quando avete capito che avrebbe ufficializzato la sua scesa in campo?

In tantissimi, appena abbiamo percepito un minimo di sua disponibilità anche a dare una mano per lavorare al cambiamento in Calabria - cosa che, peraltro, lui ha fatto sempre nel corso degli anni, sostenendo i movimenti di difesa dei Beni Comuni, dal Pollino allo Stretto passando per la Sila e le Serre, e di difesa dei valori fondanti del nostro Costituzione - abbiamo auspicato e perorato con forza un suo impegno diretto. L'ufficialità è arrivata con la richiesta pubblica sottoscritta, dopo le diverse centinaia di messaggi di calabresi arrivati a loro e direttamente anche a De Magistris, dai compagni Michele Conia e Saverio Pazzano.

Questo Pd di unire il centrosinistra con il sindaco di Napoli candidato a governatore non vuole proprio saperne. Magorno, per IV, ha aperto, ma non ai candidati in campo. Come finirà sempre come sua ipotesi basata sull'esperienza?

Ecco, quando sento PD ed IV e pure Magorno mi assale subito un moto irresistibile di disagio e repulsione. Non mi riferisco, chiaramente, agli iscritti ed ai militanti, bensì ai dirigenti nazionali e regionali di quelle forze politiche che hanno contribuito ad impoverire i ceti popolari favorendo i consensi della destra leghista e razzista, ed alle nostre latitudini pure 'ndranghetista, a distruggere le tutele dei lavoratori ed a criminalizzare la solidarietà: con loro è partito l'attacco forte all'esperienza di Riace, pur apprezzata in tutto il mondo come una risposta di civiltà e ragionevole rispetto ai fenomeni migratori. Per giunta, a livello regionale, i consiglieri del PD che oggi sono pronti a ricandidarsi, non solo non hanno modificato l'antidemocratica legge elettorale (che ha un abnorme sbarramento all'8%, superiore a quelli di tutte le regioni europee ed inferiore solo ad alcune regioni della Turchia!), non solo non hanno approvato una legge per favorire la parità di genere nelle competizioni elettorali (poi approvata sub-iudice dal Consiglio talliniano), ma hanno persino votato la vergognosa legge sui vitalizi proposta dal duo Tallini-Graziano, poi cancellata per la sollevazione popolare.

I calabresi torneranno a votare per scegliere Luigi De Magistris?

Ne sono convinto e lo auspico vivamente. Lui ha dimostrato già a Napoli di poter vincere contro gli schieramenti tradizionali di centrodestra e centrosinistra, ormai del tutto sovrapponibili, allorquando aveva solo l'appoggio dei compagni di Rifondazione, di tanti cittadini impegnati, di comitati e dei molti giovani attivi sui problemi sociali. Me ne sono accorto quando, alcune sere fa, invitato ad un incontro online da Michele Conia cui era presente il sindaco di Napoli, ho partecipato ad una riunione con un centinaio di giovani calabresi propositivi, attenti ed entusiasti. Una personalità come la sua può veramente dare una spinta alla partecipazione democratica ed al protagonismo sociale delle tante Calabrie invisibili, quella Calabrie animate da donne ed uomini che quotidianamente sono impegnati nel sociale, in sostegno ai meno fortunati, nella difesa del territorio, dei diritti sociali e civili ed in quella dei beni comuni, nella resistenza allo strapotere della masso-ndrangheta. Due esempi su tutti: dagli insuperabili giovani e compagni de Le Lampare di Cariati, che lottano in difesa del diritto alla Salute, ai coraggiosi e commoventi Sara Scarpulla e Francesco Vinci, mamma e papà di Matteo, che accusano a viso aperto la cosca dei Mancuso di Limbadi per la barbara uccisione del loro giovane figlio.

Cento anni dalla nascita del PCI e trenta da quella di Rifondazione Comunista. Non sono pochi. Che cosa resta di un passato che rimarrà nella storia?

Resta l'esempio di compagne e compagni che hanno speso la loro vita per una idea di liberazione e di cambiamento di questa terra. Penso ai tanti ricordati nei giorni scorsi durante l'iniziativa realizzata dal mio Partito, su tutti i compagni uccisi dalla violenza politico-mafiosa: Rocco Gatto, Ciccio Vinci, Peppe Valarioti e Giannino Losardo; e poi le compagne ed i compagni come Rita Pisano, sindaca ed antesignana delle lotte per i diritti civili, e Mimmo Vavalà, protagonista della emancipazione degli ultimi a Taverna e nei Comuni della Sila catanzarese. Ma penso pure ai tantissimi compagni semplici, come il compianto compagno Antonio Fiorino (mio maestro di vita!) iscritto al mio Circolo, che hanno visto nelle sezioni e nei circoli, nel Pci prima ed in Rifondazione poi, un punto di aggregazione e di difesa dei diritti collettivi, un luogo di socialità e di solidarietà, un posto di crescita etica e culturale per tutti, dove contavano e contano gli esseri umani in quanto tali, per le loro esperienze di lavoro e di vita, i loro vissuti ed i loro sentimenti profondi e non per il loro potere gestito o per i beni e la ricchezza posseduta. E sono convinto che questi valori proprio con la candidatura e l'impegno di De Magistris possano affermarsi di più nella società calabrese.

Lei è uomo del Savuto, comprensorio a Sud di Cosenza che da anni non esprime più un Consigliere regionale. Pensa di candidarsi?

Non penso di candidarmi ma piuttosto di impegnarmi strenuamente a sostenere questo tentativo concreto di cambiamento, cui si stanno mettendo variamente a disposizione tanti calabresi che stimo, da Ferdinando Laghi a Mimmo Lucano. Vorrei poter votare una compagna o un compagno di Rifondazione, candidati in una lista a sostegno di De Magistris. E spero vivamente che Tansi, cui va il merito di avere mantenuto aperto, sebbene in modo indefinito, il campo dell'alternativa ai blocchi di potere esistenti, comprenda la svolta epocale possibile e si metta anche lui al servizio di una concreta e credibile vittoria di un largo fronte di trasformazione democratica.

Lo chiedo a tutti: chi è Francesco Saccomanno fuori dalla politica?

Non saprei dirle bene, perché la politica, il partito e l'impegno, da Genova in poi, insieme alle relazioni umane create con tantissimi compagni di ideali e di lotta, sono parti inscindibili dalla mia vita quotidiana. Per il resto mi ritengo un uomo fortunato: vivo a Grimaldi, un paese con un centro storico ed un ambiente naturale stupendo, tra la valle del Savuto e la catena costiera, mi piace leggere avidamente e continuare a studiare, ho una famiglia di origine cui sono molto attaccato e da cui ho avuto moltissimo (una mamma non più giovane cui sono devoto, un fratello, quattro sorelle e tanti nipoti), e la mia famiglia di oggi, mia moglie, che adoro e che mi supporta sopportando le mie continue assenze, ed un figlio che studia alle scuole superiori e che ogni giorno mi mette difronte alle mie responsabilità paterne ed ai miei pensieri, soprattutto rispetto al mondo ed al futuro che lasciamo a lui ed alla sua generazione.