Carlo Guccione: “Alle regionali con un’alleanza riformista”

guccione carlo0905di Francesca Gabriele - Di una sua candidatura alle Politiche non ha voluto neanche parlarne come ipotesi. E' preoccupato il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione. Preoccupato per la situazione di questa regione, a partire dalla Sanità. "L'Asp di Cosenza – ci dice- rischia la paralisi". Quando gli chiediamo di una Calabria finita agli ospedali da campo, ritorna indietro, al 2019 "Ironicamente avevo parlato della necessità di chiedere ad Emergency di installare un vero e proprio ospedale da campo per sopperire alla carenza di posti letto. La realtà ha superato la fantasia, gli ospedali da campo sono arrivati, mentre esistono strutture ospedaliere già pronte, alcune già ristrutturate ma ancora inutilizzate". Le regionali? "Prima i programmi". Le amministrative a Cosenza? "Serve un'alleanza sociale".

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Dicono che dietro le scelte del Pd nazionale per la Calabria ci sia lei. Sono solo voci?

L'interesse del Pd nazionale è quello di dire basta alle polemiche e di concentrarsi, attraverso il lavoro che sta facendo il commissario Stefano Graziano, a costruire un'alleanza riformista in grado di competere alle prossime elezioni regionali, evitando di commettere gli errori fatti in precedenza. Ora bisogna proseguire sulla strada dell'unità e dell'ascolto.

Abbiamo intervistato varie anime del Pd: la parlamentare Enza Bruno Bossio, il senatore Ernesto Magorno, e poi Bevacqua, Giudiceandrea. Tutti, magari lontani nelle diverse posizioni interne al partito, ma tutti hanno detto "no "alla candidatura di De Magistris. E lei?

Il problema non è il nome del candidato, ma bisogna pensare innanzitutto alla costruzione di un'alleanza riformista, sociale, fuori da ogni logica di populismo. Prima che dei candidati parlerei di programmi. Il Covid ha cambiato anche il modo di fare politica, ha influenzato la comunicazione politica. Sono emerse una serie di problematiche, dalla sanità all'emergenza economica-sociale, ai finanziamenti europei ancora inutilizzati. La discussione ora deve concentrarsi su queste questioni, dobbiamo fare un passo avanti evitando, ovviamente, di tornare ai vecchi schemi.

Perché non proporre agli alleati il nome di un possibile candidato?

Prima si discute insieme, ci si confronta. Per ottenere davvero un cambiamento radicale si ascoltano le esigenze della società civile, di movimenti e associazioni che li rappresentano. E poi si passa allo step successivo e alla scelta ampiamente condivisa di un candidato presidente.

Consapevoli che il Pd senza un accordo con i pentastellati e i restanti partiti del centrosinistra, rischia di perdere le regionali. Sarebbe un bis...

Questa volta, invece, ci sono tutte le condiziono per trovare un accordo e un'alleanza riformista basata su un programma di governo chiaro, concreto e fattibile. Le risorse non mancano, bisogna programmare ed evitare di farle tornare indietro o che vengano dirottate altrove.

Amministrative a Cosenza: questa volta immaginiamo lei non scenderà in campo e non lo farà, di nuovo, come già fatto, nel nome della responsabilità di uomo di partito, per salvare il salvabile e qualche leggerezza. Avete già un candidato da proporre? Non mi risponda con "prima il programma".

Come ha detto giustamente il commissario Marco Miccoli, Cosenza ha bisogno di un'alleanza sociale. La dichiarazione di dissesto finanziario, con oltre quattrocento milioni di debiti, lo stato diffuso di degrado sociale ed economico, impone un senso di responsabilità per evitare che la nostra città sprofondi sotto una montagna di debiti. Si è aperta una discussione approfondita con comitati, associazioni, personalità cittadine della cultura, del volontariato, etc. Insieme a Marco Miccoli sono certo che decideremo il da farsi e troveremo una candidatura unitaria.

Il centro storico di Cosenza non se la passa proprio bene e non da ieri. È partita la solita propaganda alla vigilia delle elezioni a cui nessuno crede più. In maniera concreta che cosa si dovrà proporre, e poi magari fare, per risollevare la parte vecchia della città, così bella e così abbandonata?

Qualcosa finalmente si è mosso con la firma del Contratto istituzionale di sviluppo "Cis-Centro storico" di novanta milioni di euro per il restauro e il recupero di palazzi, strutture di una realtà storico-monumentale di enorme valore. Un patrimonio che bisogna valorizzare anche con processi di rivitalizzazione e rigenerazione del tessuto economico e sociale. In questi giorni si parla di una petizione per salvare il teatro Rendano dalla chiusura. Petizione considerata inopportuna dall'assessore Rosaria Succurro, che invece di associare ogni tipo di attacco alla campagna elettorale avrebbe potuto dire cosa fare o come si sta muovendo l'amministrazione comunale.

Tra le tante critiche che le muovo, le ho però sempre riconosciuto il suo impegno nel ruolo che svolge e soprattutto, le ho sempre riconosciuto il suo essere documentato in ogni sua esternazione. Si aspettava dopo tutti gli interventi sulla Sanità che non va, la diffusione di un suo dossier, che saremmo davvero finiti con gli ospedali da campo?

Nel 2019, quando eravamo del tutto ignari della diffusione del Coronavirus e dell'emergenza sanitaria che si sarebbe creata, avevo già lanciato l'allarme sulla carenza dei posti letto visto che il decreto commissariale sulla riorganizzazione ospedaliera è rimasto solo sulla carta. Mancavano, già prima dell'arrivo della pandemia, 354 posti letto rispetto a quelli previsti negli ospedali Hub e Spoke della provincia di Cosenza. Ironicamente avevo parlato della necessità di chiedere ad Emergency di installare un vero e proprio ospedale da campo per sopperire alla carenza di posti letto. La realtà ha superato la fantasia, gli ospedali da campo sono arrivati, mentre esistono strutture ospedaliere già pronte, alcune già ristrutturate ma ancora inutilizzate.

Le piace come lavora il nuovo commissario?

Cambiano i commissari ma ancora il Piano di contrasto al Covid non è operativo. Siamo l'unica regione in Italia e anche per la campagna vaccinare siamo fanalino di cosa. Con questi ritmi il rischio è che, se non ci sarà una svolta concreta nel predisporre un Piano vaccinale immediato ed efficiente, per vaccinare la popolazione calabrese occorreranno anni. Per quanto riguarda l'Asp di Cosenza ad oggi ancora nessuno ha approvato il bilancio consuntivo 2018, nonostante in questo lasso di tempo si siano succeduti ben sette commissari. Il neo commissario La Regina ha dichiarato che "c'è un problema economico evidente che va risolto". Ha convocato i dirigenti e vuole mettere mano ai bilanci non approvati. Sarà la volta buona? Vedremo, anche perché l'Asp di Cosenza rischia la paralisi. Troppe ombre si celano, la situazione finanziaria e contabile dell'Asp è ormai fuori controllo: ci sono oltre 1 miliardo di euro di contenzioso e interessi milionari pagati per ritardato pagamento. Bisogna urgentemente fare luce su quanto sta accadendo all'interno di una delle aziende più grandi del Mezzogiorno.

Conferma di stare lavorando per l'elezione a parlamentare?

Al momento abbiamo già tante questioni da risolvere a livello regionale. Ieri il Governo Conte ha ottenuto la maggioranza relativa e seguo, ora per ora, la crisi in atto. Mi auguro che per il bene dell'Italia si trovi una soluzione e si porti a compimento la legislatura che, come sappiamo, scadrà nel 2023. Dall'Europa arriveranno importanti risorse, abbiamo un nuovo piano Marshall che potrebbe risollevare l'economia dell'Italia. Queste ora sono le priorità di cui dobbiamo discutere.