La politica tra assenza di leader e lo spauracchio della magistratura

catanzaro cittadella251119di Francesca Gabriele - L'unico dato certo è che in Calabria prima o poi si voterà con chi come e precisamente quando rimane un punto interrogativo. L' altro dato certo è che la politica vivacchi, senza tanta fretta di portare i calabresi al voto. Una politica triste, fatta di spallucce, di "io non so ", "su questo non parlo ". Diceva bene il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua quando, nell'intervista che ha rilasciato al nostro quotidiano on line, evidenzia l'essere stato indicato come mediocre quando lui prima di tutti, parole sue, aveva capito che l'aria stava cambiando e c'era da scegliere se farsi travolgere dall'uragano della magistratura e dello scontento popolare oppure spostarsi.

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Si è spostato Mimmo Bevacqua e con lui si è spostato anche Carletto Guccione e si sono fermati lì.

Il Pd del "nuovo corso" è immobile. Apatico. In perenne attesa.

Manca il leader passionale. Manca la stazza del primo Nicola Adamo. Il pugno deciso e caparbio che ha caratterizzato la politica di Mario Oliverio. Manca l'energia e la passione con le quali Gabriele Petrone animava le sezioni, i dibattiti, gli incontri con i compagni. Manca la spensieratezza di Ferdinando Aiello.

Un esponente del Pd nazionale mi faceva notare come la tanta agognata rivoluzione si stia celebrando sotto i colpi degli avvisi di garanzia, dei processi, delle condanne, poche, e delle assoluzioni, tante.

Non va meglio nel centrodestra dove ancora di più, e da qualche anno, si avverte l'assenza di un leader capace di mediare, coinvolgere, sedare i malumori.

Prima o poi si andrà a votare. C'è da scommettere che individueranno i candidati a governatore da Roma. C'è da scommettere che questa volta i calabresi che non andranno al voto raggiungeranno il settanta per cento.