Sanità, Corcione (presidente Ordine dei Medici Cosenza): "In Calabria è da rifare"

medici500Le dimissioni di Saverio Cotticelli sul finire dello scorso anno, dopo un'intervista in cui l'ex generale dell'Arma chiamato a dirigere la sanita' calabrese diceva di non sapere che fosse suo il compito di approntare il piano anticovid, poi le dimissioni del suo successore Giuseppe Zuccatelli per una gaffe sull'uso delle mascherine seguite da una serie di rinunce a ricoprire l'incarico. Infine la polemica con il nuovo commissario, Guido Longo, sulle vaccinazioni che procederebbero a rilento a causa della ritrosia dei medici a vaccinarsi con la conseguente, dura replica degli organismi di rappresentanza della categoria. Tutto mentre il commissario nominava i manager delle aziende sanitarie e ospedaliere con il concerto della Regione. La sanita' calabrese e' sempre nella bufera.

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L'AGI ha fatto il punto con il presidente dell'ordine dei medici di Cosenza, Eugenio Corcione. Si parte dal piano anti Covid e dalle dimissioni del generale Cotticelli: "In effetti il piano Covid c'era - dice Corcione - Cotticelli lo aveva elaborato, sostanzialmente copiandolo da alcuni messaggi che gli erano arrivati da Roma, ed io l'ho criticato perche' non era assolutamente adeguato alle esigenze della Calabria. Il piano prevedeva la riconversione dei posti letto verso il Covid. Noi, pero', non abbiamo bisogno di riconversione - continua Corcione - ma di aggiungere posti, perche' siamo l'ultima regione d'Europa come numero di posti letto per acuti e riconvertire significa invece chiudere gli ospedali per fare solo Covid, che e' una cosa intollerabile". Corcione considera chiusa la polemica nata nei giorni scorsi con il commissario alla sanita' calabrese Guido Longo, sull'impegno dei medici nella campagna di vaccinazione, ma aggiunge: "Il nuovo commissario sembra che abbia rimandato un nuovo piano, che non ha concordato con nessuno e del quale non conosciamo nulla, a Roma per averne un'approvazione. Non solo noi oggi gia' facciamo tutto il possibile - aggiunge Corcione - ma abbiamo anche bisogno, ed e' normale che sia cosi', di un preciso, concreto, coinvolgente governo del sistema, che non abbiamo: e' troppo spontaneo l'esercizio del lavoro, abbiamo bisogno di essere coordinati, di avere obiettivi concreti". La carenza di personale e' uno dei refrain piu' ricorrenti quando si parla di sanita' in Calabria. "Non c'e' dubbio - dice al riguardo Corcione - che abbiamo una grave carenza di organico, non solo medico ma anche di personale non medico, - sottolinea - in particolare mi riferisco agli infermieri e ancor di piu' agli OSS, e questo si risolve solo con un preciso coordinamento del sistema".

Proprio in questi giorni si stanno insediando i nuovi direttori generali: "Vedremo - dice in proposito Corcione - che squadra ogni singolo direttore generale riuscire a comporsi, mi auguro sia - dice il presidente dell'ordine dei medici di Cosenza - la piu' terza possibile e meno influenzata dalla maledetta politica che ci governa, anzi che ci sgoverna da troppo tempo, ma quello che e' necessario e' che tutti i direttori generali facciano le cose assieme, cioe' che un decreto, una legge, un regolamento non si approvi in un posto in una maniera e in un altro posto in un'altra maniera, ma che ci sia un coordinamento, senza le singolarita' che di fatto ci sono, di fatto espressione di rigida clientela. Spero che si rifacciano gli atti aziendali, che vuol dire rifare la sanita' in Calabria - sottolinea Corcione - riprogrammarla, correggere le sbavature clientelari che esistono negli attuali atti aziendali approvati e che si tentano di applicare velocemente proprio per evitare che si facciano correzioni e io faccio appello al commissario Longo perche' vigili su questo dato, che dia delle linee operative concrete sui reali bisogni della sanita' calabrese, che non possono essere solo quelli degli operatori ma anche dei cittadini". Il commissariamento, a parere di Corcione, non e' il migliore sistema di governo della sanita', ma puo' comunque offrire delle occasioni: "Il decreto Calabria e discutibile come metodo e lo abbiamo contestato perche' non siamo d'accordo con il commissariamento, - dice Corcione - ma una volta che c'e' prendiamone la parte positiva: quella di poter fare una volta per tutte punto e a capo. Saranno capaci questi direttori generali di rivedere gli atti aziendali secondo le leggi e non secondo le convenienze?". Poi c'e' la situazione delle vaccinazioni. I dati mettono la Calabria in coda: "Direi che e' un problema piu' modesto di quel che si e' detto - risponde - nel senso che e' un periodo iniziale, in cui tutto sommato e' abbastanza semplice vaccinare i dipendenti del servizio sanitario, e ci puo' essere stato qualche ritardo occasionale - afferma Corcione - ma sono assolutamente convinto che con questo governo o con uno diverso, questo e' un gap che riusciremo a risolvere, ma il vero problema e' la scommessa di vaccinare il piu' in fretta possibile i cittadini, e li' il problema esiste ed e' importante. Stiamo aspettando il rafforzamento degli organici - ha detto ancora Corcione - e come sapete il commissario Arcuri ha emanato un bando per medici e personale non medico, e mi auguro che ci sia la dovuta parte anche per la Calabria".