Enza Bruno Bossio: “Prima sciogliamo i nodi e poi parliamo di candidature”

brunobossioenza5gendi Francesca Gabriele - L'ex vicepresidente dell'esecutivo regionale, Nicola Adamo e la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, prosciolti da ogni accusa perché il fatto non sussiste. Inizia cosi il nuovo anno per la coppia forte della politica calabrese. Il pensiero va subito alle imminenti regionali e ad un Pd che ad oggi non ha presentato un nome agli alleati per la candidatura a governatore. Il pensiero va anche all'ex governatore, Mario Oliverio, impedito dal ricandidarsi perché investito dall' onda giudiziaria, ma il pensiero va anche ad Enza Bruno Bossio. La donna di ferro della politica e del Pd calabrese che in questi mesi, più che con il processo "Lande desolate" è stata alle prese con i problemi del precariato e quando generalizziamo con la data di ripristino della norma, subito precisa "30 dicembre". Una data storica per tante persone che vivono nella precarietà lavorativa. Come finirà in casa Pd? "Nessun risentimento e nessun rancore" da parte della parlamentare cosentina che però ha ben chiara la strada da intraprendere per vincere le regionali 2021.

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È la seconda volta, neanche a distanza di tanto tempo, che ci ritroviamo a commentare una vicenda giudiziaria finita a testa alta per lei. La domanda è quella della gente comune: chi vuole Enza Bruno Bossio fuori dalla politica e perché?

Non è un atto di presunzione il mio, l'ho già detto nella vicenda Why not, lo ribadisco oggi: sono innocente non perché assolta, ma assolta perché sono sempre stata innocente.
Non si tratta di fare l'elenco di chi ti vorrebbe fuori dalla politica ma piuttosto condannare chi utilizza le vicende giudiziarie per fare lotta politica. È così che si alimentano le inchieste rivolte a perseguire le persone piuttosto che le ipotesi di reato.

In mezzo a tutto questo ci sta la consiliatura regionale di Mario Oliverio. Governatore e i suoi due "pilastri" politici si sono ritrovati indagati in men di nulla e per Oliverio è sfumata la ricandidatura. Tra pochi mesi si tornerà alle urne. Fino a ieri si dava il centrodestra con la vittoria in tasca, adesso questa vittoria scontata inizia a traballare. Pensa che Oliverio si ricandiderà?

Non c'è dubbio che la vicenda giudiziaria abbia condizionato il corso della vicenda politica regionale e determinato la non ricandidatura di Mario Oliverio.
Per quanto concerne la designazione del candidato presidente se valeva già nelle precedenti elezioni, vale ancora di più oggi il criterio della spersonalizzazione nella discussione politica.
Per le passate elezioni sarebbe stato giusto che fossero stati gli elettori a pronunciarsi sul presidente uscente attraverso le primarie e non il commissario di turno di un partito nazionale che ha teso a salvaguardare interessi di parte che nulla avevano a che fare con il destino della Calabria, portando così tutto il centro sinistra alla inevitabile sconfitta politica.
Quella impostazione purtroppo è ancora presente e non risolta a distanza di un anno. Non si può affrontare la discussione attuale rimuovendo la motivazione della mancata candidatura di Oliverio, non fornendo spiegazioni sulla scelta di Callipo e non facendo alcuna autocritica dopo le sue dimissioni dal Consiglio regionale. Se permangono irrisolti questi nodi non ci potranno essere candidature del centro sinistra in grado di unire e di competere per vincere.

Gira anche il suo nome nel circuito delle candidature per le prossime regionali...

Non mi pare sia all'ordine del giorno. E in ogni caso non mi ha mai attratto il metodo della autocandidatura

Si è fatto sentire qualcuno dal Pd nazionale e regionale?

A dire il vero sono stata travolta dalle manifestazioni di affetto e solidarietà a partire da quelle dei miei colleghi e colleghe del gruppo Pd della Camera, della conferenza nazionale delle donne democratiche, del commissario regionale del Pd calabrese Stefano Graziano e di centinaia di militanti, amici, compagni da tutta la regione.

Onorevole, si tornerà al voto anche a Cosenza. Si parla della candidatura dell'avvocato Caruso, ma c'è chi vorrebbe la scesa in campo di Giacomo Mancini per il legame con la città. Come andrà a finire?

Non mi pare ci sia ad oggi un problema di scelta. Allo stato è in campo la sola candidatura di Caruso che non ha registrato dinieghi, ma piuttosto apprezzamenti e consenso.
ll problema è ancora una volta il dibattito nel centrosinistra, nel Pd e la difficoltà di mettere in campo un progetto strategico unitario e condiviso per poter utilizzare al meglio, secondo esperienze e competenze, le personalità di cui dispone.
E ciò vale per Cosenza e come per la Calabria.

È stato un bel Natale quello appena trascorso per buona parte dei precari...

Più che un bel Natale, un bel Capodanno. Perché abbiamo ripristinato il 30 dicembre, nel decreto mille proroghe, una norma che era stata cancellata il 22 in legge di bilancio, consentendo ulteriori altri tre mesi di proroga per completare la stabilizzazione di tutti gli Lsu e Lpu della Calabria. Un percorso avviato nel 2015 grazie ai governi Pd nazionali e regionali e che sta finalmente arrivando a conclusione. Ovviamente ci sono ancora tante vertenze da risolvere, dai tirocinanti agli ex mobilità in deroga, oltre che migliorare la stessa condizione dei contratti degli Lsu e Lpu.

Stiamo vedendo di tutto e di più, ma la politica non è improvvisazione. Riuscirete a riunire questo Pd calabrese e s' inizierà di nuovo a fare politica vera?

Per quanto mi riguarda ho pubblicamente dichiarato di non fare prevalere risentimenti e rancori ma, allo stato, non mi pare che questa mia disponibilità abbia trovato riscontro negli atteggiamenti di chi detiene la rappresentanza legale del Pd. Esprimere opinioni diverse non può significare esclusione: lo vietano le regole fondative dello stesso Partito democratico. Per questo non rinuncerò mai a battermi per il rispetto di queste regole. Non per me ma per la stessa vita democratica del partito.