Decreto Calabria, Graziano (Udc): "Proroga sarebbe un atto sciagurato"

«Il Governo rinunci ad una proroga del Decreto Calabria. Finora la misura, di carattere straordinario, ha prodotto solo confusione e nessun miglioramento dei servizi assistenziali sui territori. Tra l'altro il debito pubblico ha continuato a lievitare a dismisura mentre il diritto alla salute continua ad essere negato alla maggior parte dei cittadini calabresi. Considerata l'assenza di risultati, si ripristinino subito le funzioni e le prerogative previste dalla legge evitando, così, che dietro il paravento della Sanità vadano a celarsi, sotto forma di commissari, i soliti apparati partitici che non hanno prodotto nulla di buono».

È quanto dichiara il Presidente dell'UDC in Consiglio regionale nonché componente della Commissione regionale Sanità, Giuseppe Graziano, lanciando un appello al presidente della Conferenza Stato-Regioni, Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna, affinché sottoponga subito la questione al Ministro della Salute, Roberto Speranza.

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«Mi giunge notizia – aggiunge Graziano – che ad ore il Governo dovrebbe firmare la proroga degli effetti del Decreto Calabria e che la stessa potrebbe, addirittura, prevedere anche altri commissariamenti. Siamo all'assurdo. Questo significherebbe portare al definitivo collasso un sistema, quello sanitario, già provato da anni di comprovata malagestione commissariale, tra l'altro in un momento critico e delicato».

«Rilancio una delle ultime volontà politiche del Presidente Santelli – precisa ancora il capogruppo dell'UDC – che in una recente interlocuzioni al tavolo della conferenza Stato-Regioni, sul quale finalmente eravamo ritornati a sedere con autorevolezza, aveva chiesto di chiudere definitivamente le parentesi commissariali della sanità in Calabria e restituire agli organi democraticamente eletti le loro funzioni di governo. Voglio ricordare che in prima istanza la Corte Costituzionale aveva dichiarato legittimo il Decreto Calabria solo come formula temporanea. Una proroga, dunque, renderebbe non solo anti democratico ma anche incostituzionale il provvedimento. Da qui - conclude Graziano – il mio appello al presidente della Conferenza Stato-Regioni, Stefano Bonaccini, perché in ultima istanza, considerato che già in queste ore dovrebbe essere apposta la firma sulla proroga, faccia pressione sul Governo e sul Ministro alla Salute, Roberto Speranza, affinché soprassieda a quella che, a tutti gli effetti, è una scelta sciagurata, senza criterio e che metterebbe ancor più in difficoltà la sanità in Calabria.».