“Stiamo parlando con la 'ndrangheta, lo sai che fine ti fanno fare?”, le intercettazioni sul gruppo di narcotrafficanti calabro-romani

intercettazioni19apr"Lo sai che stiamo a parlare con i mafiosi no? Sai che stiamo parlando con la 'Ndrangheta? Lo sai che fine ti fanno fare a te?". E' uno dei dialoghi tra indagati citati nell'ordinanza del gip nell'ambito dell'operazione che ha portato a 21 arresti nei confronti di un gruppo di narcotrafficanti attivi a Roma. L'indagine e' condotta dai carabinieri, coordinati dalla Dda della Capitale. "Io entro domenica sera devo avere o i soldi o la merce - prosegue l'intercettazione-perche' lunedi' questi tornano e se non trovano ne' uno ne' l'altro a me mi spellano ed io faccio spellare pure a te...".

--banner--

Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Via in Selci si sono sviluppate tra gennaio e ottobre 2019. Delle 21 persone colpite da misura cautelare 14 si trovano ora in carcere, 6 ai domiciliari e uno sottoposto all'obbligo di dimora nel comune di Roma. Le indagini avrebbero accertato l'esistenza di un'associazione dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti operativa a Roma e provincia con a capo due calabresi, di cui sarebbe vicino a una 'ndrina che opera nel comune di Locri.

Il gruppo di avvaleva di un intermediario della Repubblica Dominicana per l'acquisto ed il finanziamento di ingenti quantitativi di stupefacente del tipo cocaina. Accertato inoltre che le operazioni di approvvigionamento della droga avvenivano attraverso la collaborazione di cittadini peruviani residenti a Roma in contatto con 'fornitori' connazionali che spedivano la droga in Italia nascondendola all'interno di flaconi di prodotti fitoterapici.

Il gruppo avrebbe contato anche su due detenuti a Frosinone e Terni che, muniti di mini telefoni cellulari poi trovati nelle celle, gestivano i rifornimenti di stupefacente a favore di alcuni sodali per la successiva distribuzione ai clienti. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati complessivamente circa 8 chili di cocaina e una pistola revolver.

"Questa operazione dimostra ancora una volta una triangolazione tra Calabria, Sudamerica e Roma dove c'e' un fiorente traffico di sostanze stupefacenti", ha detto il comandante del Reparto Operativo dei carabinieri di Roma, il colonnello Michele Roberti.