Tumore al seno, in Calabria la rete regionale delle Breast Unit: multidisciplinarietà e competenza al servizio delle pazienti

 Ogni anno circa 1.500 donne calabresi in età produttiva si ammalano di cancro della mammella. E non sempre per loro il percorso di diagnosi e cura è semplice. Due donne calabresi su tre cercano fuori della loro terra risposte alle paure e trattamenti efficaci e sicuri. Adesso, però, qualcosa cambierà: anche le pazienti calabresi avranno finalmente le stesse opportunità delle altre donne italiane in fatto di accesso a cure e assistenza.

Un decreto a firma di Saverio Cotticelli, Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro del sistema sanitario calabrese, istituisce la rete regionale delle Breast Unit. Le strutture sanitarie identificate sono per l'area nord l'Ospedale SS. Annunziata di Cosenza, per il centro l'Ospedale Pugliese Ciaccio gemellato con il Policlinico Universitario Mater Domini a Catanzaro e per il sud della Calabria, l'Ospedale Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria. Il decreto era atteso da tempo e giunge con un ritardo di anni rispetto ad altre Regioni italiane, ma è arrivato.

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Corale il plauso del progetto La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere promosso da Salute Donna onlus e altre 31 Associazioni di pazienti, alcune attive proprio sul territorio calabrese.
Tra le tante ragioni di ottimismo, il fatto che la creazione delle Breast Unit, o Centri Multidisciplinari di Senologia, oltre a garantire un percorso diagnostico-terapeutico e di follow up alle donne con tumore al seno, promette di arginare l'annoso fenomeno della migrazione sanitaria e il ricorso a strutture non idonee al trattamento di questo tumore.

"La realizzazione di tre Breast Unit in Calabria, una al nord, una al centro e una al sud della regione per la cura dei tumori della mammella, sta suscitando in queste settimane un acceso dibattito. Come calabrese, voglio personalmente rassicurare le donne – dichiara Annamaria Mancuso, Presidente Salute Donna onlus e coordinatrice del progetto "La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere" – Finalmente anche nella nostra terra natia le donne che scoprono di avere un nodulo al seno saranno curate in linea con tutte le normative scientifiche, europee e italiane".