Turismo, la proposta di De Caprio: "Abbattere il canone demaniale per le strutture balneari"

Il consigliere di Forza Italia presenta una mozione ed una proposta di legge in Consiglio regionale: «L'obiettivo è offrire sostegno concreto ad un settore nevralgico per la Calabria ma in forte sofferenza». «L'economia basata sulle attività turistico-ricreative e balneari della Calabria è in forte sofferenza, e noi non possiamo stare a guardare. Occorrono azioni concrete che producano benefici immediati sulle tasche dei contribuenti del comparto».

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Parte da questo assunto il consigliere regionale di Forza Italia, Antonio De Caprio, nel presentare la mozione posta all'attenzione della presidente della Regione Jole Santelli e della sua giunta. Una mozione con cui si chiede l'abbattimento del 50% del canone demaniale marittimo che ogni anno gli esercenti del settore versano nelle casse dello Stato. Un netto taglio che De Caprio chiede venga effettuato per le annualità 2020 e 2021. Il documento è stato presentato durante il Consiglio regionale odierno. Ma oltre alla mozione, l'esponente di FI ha presentato anche una apposita proposta di legge per modificare in via transitoria la legge regionale numero 1 del 31 dicembre '71. Nello specifico, con questa modifica, si taglierebbe del 15% la tassa che gli esercenti del comparto turistico-ricreativo e balneare versano alla Regione Calabria. «Si tratta di un intervento - spiega De Caprio - limitato all'anno 2021, per andare incontro a chi come mai prima d'ora è stato penalizzato dagli eventi che ci hanno investito». La misura produrrebbe uno sforzo economico, per la Regione, di non più di un milione e mezzo di euro. Quanto alla mozione, invece, la decisione ultima spetterà ovviamente ai ministeri di Trasporti e infrastrutture e di Economia e finanze. «La sensibilità dimostrata fin dal primo giorno dalla presidente Santelli, la cui azione alla guida della Regione si distingue per pragmatismo e attenzione verso il mondo produttivo e del lavoro - e le misure adottate in piena pandemia per rilanciare l'economia sono lì a dimostrarlo - è l'arma in più per riuscire ad ottenere questo risultato, convincendo della bontà dell'iniziativa i ministeri competenti ai quali spetta la decisione finale». Secondo il consigliere regionale e presidente della commissione anti 'ndrangheta, inoltre, «l'abolizione del 50% del canone per due anni consentirebbe ai proprietari e agli operatori delle strutture balneari di affrontare con minori criticità le problematiche economiche derivanti dall'emergenza da Covid-19. E se qualcuno di loro, alla scadenza del 15 settembre, avesse già pagato il canone per intero, gli si potrebbe riconoscere un credito in compensazione». Il discorso è analogo - fa notare ancora De Caprio - a quanto già il governo nazionale aveva predisposto per le attività sportive con i decreti di marzo e luglio 2020, nella parte in cui ha previsto la riduzione del canone locatizio per i gestori di palestre, piscine e impianti sportivi «per i cinque mesi, da marzo a luglio 2020». «Il comparto del turismo, nevralgico per lo sviluppo della Calabria e per il mantenimento di una grossa fetta di occupazione, andava sostenuto di più dal governo centrale. Di certo, noi abbiamo l'obbligo di battere tutte le strade per porre le basi per una ripartenza, pur tra mille difficoltà, di un settore così importante. Ed è anche per questo - conclude Antonio De Caprio - che ho invitato la giunta a valutare la richiesta di azzerare completamente il canone per le concessioni demaniali. Per dare una boccata d'ossigeno alle attività balneari, ed al contempo un segno di concreta vicinanza ai reali bisogni dei cittadini».