Catalano (Destre Unite): “Delocalizzazione delle imprese italiane, tragico fenomeno in aumento. Lavoro per i giovani e pensioni sempre meno raggiungibili”

"In Italia il tasso di disoccupazione, non solo è fra i più alti dell'Eurozona, ma sarebbe anche il più alto degli ultimi 37 anni, particolare preoccupazione desta il tasso di disoccupazione giovanile.

Le cause: le rigide limitazioni sulla spesa pubblica che l'Europa impone in modo particolare all'Italia, la delocalizzazione delle industrie (questo fenomeno ha cancellato con un solo colpo di spugna miglia di dipendenti italiani), la mancanza del turnover dovuto all'età pensionabile che in Italia si è elevata molto, etc. (l'Italia riceve dall'Europa molto meno di quello che versa, invece, i paesi dell'est Europa ricevono finanziamenti superiori alle quote che versano)

Le soluzioni: Flat tax? Non basta, (le industrie vanno all'estero non solo per le tasse e la burocrazia ma anche perché lo stipendio costa il 40% dell'Italia) quindi, per le fabbriche bisogna utilizzare i fondi europei (fino ad un massimo del 70%) da versare direttamente al lavoratore per il pagamento di quota parte dello stipendio; cosicché all'industria la retribuzione, in Italia, costerebbe uguale a quella dei Paesi dell'est e l'impresa europea/italiana non avrebbe interesse a de localizzare, inoltre, altre industrie dall'estero verrebbero in Italia per produrre "made in Italy"; Innovazione all'agricoltura e pesca (quest'ultime messe in ginocchio a causa degli accordi commerciali imposti dall'UE),

Vi domanderete con quali fondi si finanzieranno le neo imprese? Nessun problema! Lo Stato senza sborsare soldi, ma soltanto con la propria garanzia, prestata alle banche, farà anticipare i fondi per le nuove iniziative imprenditoriali che dovranno essere sovvenzionate non più al 70% ma al 100% compreso l'IVA (l'imprenditore diventerà proprietario dell'azienda soltanto dopo aver pagato il prestito con i frutti dell'impresa).

Cosi facendo chiunque senza capitali né depositi cauzionali potrà avviare un'attività. Qualora le banche non intervenissero, verrebbe in soccorso la Cassa Depositi e Prestiti.

Garanzie statali alle banche affinché le stesse eroghino il mutuo casa al 100% abolendo le tasse per la seconda cassa ecc. (la seconda casa era l'investimento del ceto medio e perciò faceva muovere l'economia, oggi è diventato un privilegio).

Bisogna equiparare gli stipendi dei lavoratori italiani, i quali, percepiscono retribuzioni molto inferiori rispetto a Germania, Francia ecc. infatti, i nostri dipendenti sia pubblici che privati non riescono più ad arrivare a fine mese, tantomeno a curarsi.

L'entrata della moneta unica ha dimezzato il potere di acquisto e gli stipendi, colpiti inoltre, da ripetuti blocchi contrattuali che hanno bloccato la rivalutazione.

Tutto questo permetterà di creare ricchezza e porre fine alla fuga di cervelli all'estero, i nostri laureati evadono all'estero, anche, perché in Italia, quando si è fortunati, viene riconosciuta una retribuzione di 900/1000 euro con contratti a termine.

La prosperità, inoltre, fa ripartire l'edilizia che è il cuore della nostra economia, il motore che traina, cementifici, mobilifici, industrie tessili, pelletteria, di attrezzature ecc.

Ciò significa lavoro non solo per i nostri operai specializzati ma anche per ingeneri, architetti, arredatori, ragionieri, segretari, medici, ricercatori ecc.

Solo così riparte l'economia italiana con aiuti concreti". Lo afferma il coordinatore di Destre Unite, Luigi Catalano.

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