“Il crescente numero di segnalazioni pervenute testimonia una crescente fiducia dei cittadini nei confronti del Garante, ma dall’altra evidenzia la persistenza, ed in alcuni ambiti, l’aggravamento, di criticità strutturali nel funzionamento del Sss, che si traducono in un bisogno crescente di tutela ed intermediazione”. Lo ha detto la garante della salute della Regione Calabria Anna Maria Stanganelli, presentando, stamani, a palazzo Campanella, la relazione annuale del 2025 e di fine mandato.
La relazione ha dimostrato come l’Ufficio del Garante rappresenti ormai un punto di riferimento istituzionale per i cittadini le famiglie, il personale medico e le associazioni, per chiunque sia indirettamente a conoscenza o direttamente oggetto di violazioni del diritto costituzionale alla salute. Due le prospettive indicate nella relazione: da una parte il contesto generale della sanità calabrese, dall’altro, l’osservazione diretta delle criticità così come emerse dalle segnalazioni pervenute.
Assieme al garante hanno partecipato Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto superiore di sanità, e Giovanni Tripepi, dirigente di ricerca del Cnr all’interno del Gom di Reggio Calabria. Le aree di principale criticità emerse dalla relazione, sulle quali l’azione del garante si è dimostrata, in molti casi efficace ed incisiva, riguardano la difficoltà di accesso alle prestazioni e i tempi eccessivi delle liste di attesa.
Altre analisi riguardano i pronto soccorso, l’assistenza territoriale, caratterizzata da carenze e disomogeneità nella medicina di base, l’assistenza ospedaliera, con strutture spesso sotto pressione e che faticano a rispondere in modo adeguato alla domanda di salute. Ed ancora l’assistenza farmaceutica, l’assistenza e l’accesso agli screening per i pazienti oncologici; infine, la prevenzione, i profili di degrado ambientale, la sicurezza nei luoghi di lavoro, e non meno importante, l’umanizzazione delle cure e tutela della persona, “che segnalano – viene evidenziato nella relazione – disfunzioni nell’accoglienza, nella comunicazione con il paziente ed il rispetto della sua dignità, nonché episodi di aggressioni fisiche e verbali nei confronti del personale sanitario”.
“I dati dell’Iss confermano che la situazione della sanità in Calabria resta difficile – ha affermato Bellantone – ma va riconosciuto che tutti i parametri sono in miglioramento. Il che vuol dire che grazie al contributo di tutti e all’organizzazione della sanità la situazione sta migliorando. Ma è necessario ora uscire al più presto dal commissariamento, puntando più sulla qualità che sul risparmio”. Sulla relazione del garante regionale della salute il presidente dell’Istituto superiore di sanità ha espresso un giudizio più che positivo.
“Dimostra – ha detto – una attività molto importante. Personalmente sono stato sempre un fautore della figura del garante, anche a livello nazionale, e penso che la Regione Calabria abbia fatto più che bene ad istituire questa figura”.
Tripepi ha definito i contenuti della relazione, “quelli tipici di una Regione dove ci sono delle difficoltà che riguardano le fasce più vulnerabili della popolazione. Spesso l’Agenas – ha aggiunto – stila delle classifiche sul funzionamento degli ospedali, ma nelle quali sfuggono situazioni che vediamo evidenziate nella relazione di Stanganelli, a conferma dello straordinario valore del ruolo di questo ufficio e della figura del garante della salute”.
