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Suraci: “Il regalo ideale per Natale: un libro”

“In un periodo di delirio collettivo, non a caso, si è abbassato in Italia il numero di lettori di libri, nonostante un notevole fermento culturale presente in tante aree del Paese.
Probabilmente l’indifferenza verso i temi della pace e la sindrome pervasiva del pensiero dominante del riarmo e delle guerre come unica soluzione risolutrice dei conflitti, nasce proprio dall’incultura.
Siamo passati dall’ERASMUS, come forma di integrazione tra i giovani europei, al ripristino del servizio di leva.
Questo nuova concezione della formazione dei giovani non può che essere addebitata a una strisciante involuzione culturale. L’informazione, gli intellettuali, le Associazioni culturali, le famiglie, le scuole, dovrebbero riflettere su queste tematiche e renderle prioritarie per tentare di invertire una tendenza devastante.
In Calabria la situazione è drammatica, secondo i dati ISTAT, la nostra regione in Europa, detiene la minore percentuale di lettori.
La fotografia offre un quadro implacabile: risulta, infatti, che attualmente il 69% della popolazione, dai sei anni in su, non ha aperto un libro.
Quattro calabresi su 100 vanno in biblioteca solo una volta l’anno (la media nazionale si attesta a 14 su 100 e i dati di lettura ci confermano, purtroppo, nella zona bassa nella classifica delle regioni italiane in termini di lettori di libri.
Oggi viviamo in una società complessa, dove le persone hanno bisogno di sfogarsi, di esprimersi, di parlare, di scrivere, ma non di ascoltare gli altri – quindi nemmeno di leggere gli altri -.
La responsabilità non è addossabile, come superficialmente si tende a fare è dei giovani. Le famiglie, anche in questo campo, hanno un ruolo fondamentale, un po’ tutti, infatti, dovremmo sapere che se un genitore legge, con molta più probabilità, anche suo figlio leggerà. Se in casa ci sono molti libri aumenta la probabilità che i propri figli leggano. Se si abituano i bambini a interessarsi e apprendere dai libri fin da piccoli, con molta probabilità leggeranno da giovani e da grandi. C’è un apprezzabile livello di intervento da parte di Associazioni culturali e di tante Case editrici, per la diffusione della lettura, con la incessante presentazione e divulgazione di libri, ma visti i risultati questo sforzo non basta.
È opportuno, quindi, stimolare a leggere buoni libri sin dall’infanzia, avvalendosi del dato di fatto che i lettori più appassionati sono proprio i bambini che continuano a leggere più della media (è il 47,3% dei bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni che legge almeno un libro all’anno, mentre nella restante parte della popolazione la percentuale scende al 39,5%).
Ecco perché la sinergia tra scuola, famiglia, associazioni culturali, case editrici, autori, scrittori, ha il ruolo fondamentale nell’indirizzare i ragazzi verso i buoni e adeguati libri.
Bisogna assolutamente riconoscere che, tanti docenti, nonostante le difficoltà alle quali vanno incontro, si impegnano costantemente, attraverso progetti mirati, a motivare i ragazzi alla lettura. Nell’era del digitale la missione è quasi impossibile, però con un ampliamento delle sinergie si possono, con tanta pazienza e dedizione, migliorare i risultati.
Da queste considerazioni nasce l’invito di regalare un libro, magari dei tanti autori calabresi del passato e contemporanei, almeno nel periodo dello scambio dei doni natalizi. Una forma di investimento educativo che si potrà rilevare determinante nel percorso di vita di una persona. La cultura che è seme di civiltà, infatti, è alla base della crescita per l’intera popolazione calabrese. I bassi indici di lettura, com’è accertato, a loro volta, influiscono negativamente sui fattori di innovazione e del progresso economico e sociale di un intero territorio. Ciascuno di noi può fare molto per educare all’acquisto e alla lettura di un libro, perché “il sapere” rappresenta l’opportunità di investire in uno dei settori più durevoli e promettenti per l’emancipazione dell’intera società e forse ci permetterebbe di parlare di pace anziché di guerre”.

Lo afferma in una nota Giovanni Suraci – coordinatore premio poesie per la pace.

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