Alla 42ª Assemblea Nazionale dell’ANCI a Bologna, Orlandino Greco, Consigliere regionale e Sindaco con una lunga esperienza sul campo, ha tracciato un quadro chiaro e pragmatico sul futuro dei comuni e sulle fusioni territoriali. Il suo intervento ha voluto mettere in evidenza non tanto la teoria legislativa, quanto l’esperienza concreta vissuta negli anni come sindaco di Castrolibero.
Greco ha sottolineato come, nonostante le opportunità, i processi associativi incontrino spesso resistenze, frutto della paura del cambiamento e della mancanza di informazioni chiare.
Secondo il consigliere regionale, le Regioni hanno un ruolo cruciale: devono rispettare la volontà dei cittadini e degli amministratori locali, garantendo che i processi di fusione partano dal basso e non siano imposti dall’alto. Le esperienze recenti, come il tentativo di fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero bocciato dai cittadini al referendum, dimostrano come l’autodeterminazione dei territori sia fondamentale e non negoziabile.
“Nel progetto di fusione vanno protette e salvaguardate le identità, perché i territori non devono essere mortificati dall’omologazione ma preservati e valorizzati nelle loro peculiarità, eccellenze e caratteristiche naturali”, ha spiegato Greco, continuando. “La finalità della fusione non può essere solo l’ottenimento dei contributi da parte dello Stato, né tantomeno il loro utilizzo per ripianare i bilanci, infatti, una nuova comunità non è un’entità sociale indiscriminata, perché ciò che vale in un luogo può risultare in contrasto in un altro, e la politica non può assumersi un ruolo pedagogico ed educativo di stampo totalitario: tutto ciò che esiste va rispettato e, ancor più, valorizzato, poiché identità assoggettate all’omologazione rischiano di perdere la loro forza primaria, quella che rende un territorio un autentico punto di forza per l’intera collettività”.
Un punto centrale del discorso di Greco è stato il referendum. “A mio avviso, le Regioni non possono prevedere nella propria legislazione che il risultato referendario venga conteggiato complessivamente tra tutti i Comuni partecipanti ma è opportuno generare il risultato basandosi esclusivamente sui singoli territori: Comune per Comune. Altresì, non trovo coerente che il Referendum abbia un mero valore consultivo, in quanto, questo mortifica l’autonomia di ciascun Comune e pone l’Ente Regione in una dimensione determinante e decisoria che non deve avere”.
Il neo Consigliere regionale ha invitato l’ANCI a continuare a diffondere buone pratiche e normative regionali efficaci, auspicando che il suo prossimo progetto di legge possa recuperare il tempo perduto e evitare gli errori del passato, offrendo ai cittadini e alle amministrazioni strumenti concreti per progettare fusioni di successo.
La visione di Orlandino Greco è chiara: solo un approccio pragmatico, rispettoso della volontà popolare e supportato da studi accurati, può trasformare le fusioni in strumenti reali di sviluppo e coesione territoriale.
