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I numeri del risparmio postale in Calabria

La Calabria si colloca al sesto posto nella classifica del risparmio postale per numero di libretti attivi, con un totale di 1.848.652, di cui quasi 30.000 intestati a minori. Questo il dato che è emerso durante la cerimonia organizzata a Roma qualche giorno fa da Cassa Depositi e prestiti e Poste Italiane, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per festeggiare i 150 anni dal lancio dei Libretti postali e i 100 anni dall’istituzione dei Buoni fruttiferi postali: strumenti finanziari garantiti dallo Stato che uniscono modernità, sicurezza e rendimento, emessi da CDP e distribuiti da Poste Italiane e che sono diventati autentici simboli della fiducia riposta dai cittadini nello Stato e motori di progresso sociale.

Superano i 2 milioni, invece, i buoni fruttiferi postali sottoscritti nei 404 uffici postali calabresi, di cui 310mila sono stati emessi a favore di minori di età.

L’ammontare complessivo del risparmio postale dei calabresi sfiora i 16,5 miliardi di euro. Cosenza con 1.472.757 è la provincia che possiede più libretti di risparmio e buoni fruttiferi postali. A seguire Reggio Calabria (1.115.652), Catanzaro (732.092), Vibo Valentia (381.973) e Crotone (216.895). 

All’evento di presentazione che si è tenuto presso il centro “La Nuvola” a Roma insieme alla piu alte cariche dello Stato erano presenti 23 sindaci calabresi e numerosi direttori di uffici postali.

“Un risparmio per lo sviluppo -ha ricordato il Capo dello Stato- e questa è stata in realtà la storia di Cassa depositi e prestiti. La raccolta del risparmio privato ha consentito le bonifiche di fine

Ottocento, di ricostruire Messina e Reggio Calabria dopo il terremoto, di realizzare l’acquedotto pugliese, questo per rifarci ad alcune delle tante esperienze remote. Per venire a tempi più recenti, la tragedia del Vajont, l’alluvione di Firenze e tanti altri momenti”.

La storia inizia nel 1875: il Libretto postale diventa lo strumento con cui milioni di italiani iniziano a depositare i risparmi in prodotti sicuri, accessibili e garantiti dallo Stato. Le Poste diventano l’alternativa alle banche, soprattutto per i piccoli risparmiatori, grazie a una rete capillare di uffici collocati anche in Comuni in cui l’accesso ai servizi finanziari era più limitato. Cinquant’anni dopo il debutto dei Libretti nascono i Buoni fruttiferi postali, accolti con grande favore perché un investimento conveniente e che poteva essere rimborsato in ogni momento.

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