“Lunedi’ 6 ottobre a Roma si apre un passaggio cruciale per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, che riguarda circa un milione e mezzo di lavoratori. La nostra posizione e’ chiara: serve un aumento salariale dignitoso, in grado di tutelare davvero il potere d’acquisto delle famiglie e riconoscere il valore del lavoro metalmeccanico”. Lo dichiara Antonio Laurendi, segretario generale della Uilm Calabria.
“Abbiamo chiesto – dice Laurendi – un incremento medio a regime di 280 euro lordi sul livello C3 in un triennio, mentre Federmeccanica e Assistal propongono solo 173 euro, calcolati sull’Ipca-Nei, e l’allungamento a quattro anni della durata contrattuale. Una proposta inaccettabile, perche’ significherebbe non solo un aumento insufficiente, ma anche un peggioramento delle condizioni complessive”.
Per la Uilm Calabria, dopo 40 ore di sciopero e mesi di mobilitazioni, appare determinante il rispetto della piattaforma voluta e approvata dai lavoratori. Tra i punti fondamentali e irrinunciabili: gli aumenti salariali; la sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore a parita’ di salario e il rafforzamento della sanita’ integrativa, della previdenza complementare e dei diritti di. formazione. I partecipanti all’assemblea nazionale della Uilm, svoltasi a Roma il 2 e il 3 ottobre scorsi, hanno ribadito che “piu’ salario, meno orario” non e’ uno slogan ma un’esigenza concreta e pressante delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici.
“Come Uilm Calabria – prosegue il segretario generale della Uilm Calabria – ribadiamo che il rinnovo del contratto non puo’ ridursi a un mero esercizio contabile legato all’inflazione: deve essere una scelta di politica industriale e sociale. Senza un salario adeguato, non si sostiene il potere d’acquisto, non si alimentano i consumi, non si rafforza il tessuto produttivo, non si rilancia il sistema economico e sociale della Calabria. Per noi la priorita’ – conclude Laurendi – e’ garantire piu’ salario, piu’ diritti e piu’ dignita’ ai metalmeccanici. E’ su questo terreno che misureremo la volonta’ delle controparti di costruire un contratto utile ai lavoratori e al Paese”.