L’impatto morale e sociale che ebbe la Legge Lazzati risuona ancora forte come simbolo della lotta alla corruzione, vive insieme alla memoria del suo ideatore e fa da eco ai territori e ai loro contesti elettorali.
E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’Avv. Filomena Falsetta, Gran Priore del Sovrano Ordine Monastico Militare dei Cavalieri Templari Federiciani della Calabria nel giorno dell’anniversario della morte del Magistrato Romano De Grazia, Presidente Onorario Aggiunto della Corte di Cassazione nonché fondatore del Centro Studi Nazionale “Giuseppe Lazzati”.
Furono varie le iniziative che i Templari Federiciani intrapresero unitamente al Giudice De Grazia a sostegno di quella legge rivolta a vietare la propaganda elettorale ai sorvegliati speciali e a contrastare il voto di scambio e l’ingerenza mafiosa nelle elezioni.
De Grazia lottò molto per l’approvazione di una legge che riteneva giusta, costituzionale e indispensabile per il bene pubblico, sostenendo tuttavia che il disegno di legge originario fu oggetto di modifiche che incisero sulla sua efficacia, e argomentandone energicamente in ogni sede la necessità e invocando il contributo di tutte le istituzioni. Noi Templari fummo al Suo fianco.
Ebbene, oggi vogliamo ricordarlo attraverso il Suo “grido di giustizia” che rimbombava nelle sale dei convegni, sui palchi delle manifestazioni e ovunque si trovasse – conclude.
I Templari Calabria ricordano il giudice Romano De Grazia, Falsetta: “Il suo grido di giustizia oggi fa da eco ai territori e ai loro contesti elettorali”
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