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Zes Unica, Unindustria Calabria: “Non si modifichi l’assetto gestionale”

Circa 4.8 miliardi di euro in due anni e oltre 800 autorizzazioni uniche rilasciate che hanno generato 28 miliardi di investimenti e 35mila posti di lavoro. I numeri della Zes Unica lo dicono chiaramente: il modello portato avanti finora ha dimostrato di funzionare ed ha avuto un impatto significativo sulla capacità produttiva del Mezzogiorno. Così, per Unindustria Calabria, il sistema gestionale e autorizzativo posto alla base del modello della Zes Unica è garanzia di efficacia ed efficienza dell’intero strumento: «In un Sud che più del resto del Paese è riuscito a far segnare dati economici positivi – spiega Aldo Ferrara, presidente degli industriali calabresi -, i vantaggi offerti dalla Zes Unica hanno dato dimostrazione di saper rispondere in maniera rapida e diretta alla volontà all’investimento dimostrata dagli imprenditori. Ecco perché questo modello che funziona, che genera crescita e valore aggiunto, va preservato e potenziato, con una prospettiva di medio lungo termine. Le imprese necessitano di stabilità e continuità. Qualunque cambiamento che possa provocare una discontinuità operativa dell’attuale modello, infatti, potrebbe generare prospettive di incertezza e ingenerare aspettative negative sulle scelte d’investimento delle imprese. Bene ha fatto, dunque, il vicepresidente di Confindustria Natale Mazzuca a precisare pubblicamente l’importanza di questo aspetto».

Il nuovo assetto alla governance della Zes Unica deciso dal Governo, in questo senso, interviene su un sistema collaudato: «Dal canto nostro – prosegue Ferrara – si pone come determinante l’esigenza di non rallentare i processi gestionali e amministrativi che finora hanno dimostrato di essere efficaci. È di fondamentale importanza evitare qualsiasi discontinuità amministrativa rispetto all’attuale sistema, quindi, e scongiurare ogni esternalità che possa in qualche modo portare a un blocco o anche solo a un rallentamento della capacità della Zes Unica di rispondere alle proposte di investimento. Così come sarebbe auspicabile che si concretizzasse la possibilità per gli imprenditori di programmare gli interventi grazie alla certezza della pluriennalità, almeno triennale, delle risorse disponibili per la Zes Unica. Chi fa impresa ha necessità di conoscere preventivamente e precisamente tempi e costi di un investimento. Se non c’è certezza sui tempi autorizzativi o se questi si allungano per questioni burocratiche, il rischio che le imprese siano scoraggiate dall’investire è alto: ciò, però, non ha effetti solo sull’impresa, ma sull’occupazione, sulla Pil regionale e quindi sull’intero Paese».

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