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Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale continua ad individuare soluzioni con le Regioni per scongiurare la crisi idrica

Prosegue incessante il lavoro dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici, coordinato dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, per monitorare e mitigare gli impatti della siccità sui diversi comparti di utilizzo della risorsa idrica, in un quadro che da fine luglio, per il protrarsi del fenomeno, si è aggravato – per il comparto idropotabile – nella provincia di Frosinone e in Puglia e Basilicata, territori dove il livello di severità idrica è stato portato da medio tendente ad elevato ad elevato. Stazionaria e severa la condizione delle province di Reggio Calabria e Crotone. Mentre permane stazionaria e con forti criticità la situazione del comparto irriguo.
È quanto emerso ieri, 23 settembre 2025, durante la seduta dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, presieduto dal Segretario Generale dottoressa Vera Corbelli.
La dottoressa Corbelli, introducendo i lavori, ha ricordato come “l’Autorità di Bacino sta portando avanti le attività dell’Osservatorio anche attraverso i tavoli tecnici istituiti a margine dello stesso per i principali schemi idrici distrettuali. Di particolare rilievo è l’azione svolta per la regolamentazione dei trasferimenti idrici interregionali, ai quali, rispetto a quanto ad oggi attivato, si stanno aggiungendo quello relativi ai trasferimenti Molise – Puglia, Molise – Campania e Lazio-Campania. Proprio grazie alle prime intese istituzionali raggiunte con le Regioni Lazio e Campania e ai successivi lavori del tavolo tecnico, già nel mese di luglio è stato possibile utilizzare, in considerazione della disponibilità della Regione Lazio, per lo schema idrico Acquedotto Campania Occidentale una risorsa aggiuntiva di 600 litri al secondo proveniente dalle sorgenti del Gari”.
Sulla scorta delle intese raggiunte, si procederà con le attività istituzional e tecniche tese a verificare come rendere strutturale tale possibilità di tale prelievo incrementale dalle sorgenti del Gari, consentendo di rendere più resiliente l’approvvigionamento della provincia di Caserta e dell’area metropolitana di Napoli e dello stesso capoluogo di regione.
Al lavoro sui tavoli per il trasferimento delle risorse da una regione all’altra, l’Autorità in questi mesi sta affiancando quello del censimento delle fonti e del monitoraggio degli acquiferi già utilizzati, con la messa a punto delle reti idro-pluviometriche e per un controllo anche qualitativo delle risorse, in collaborazione con tutte le regioni ricadenti nel distretto. Inoltre, ha in corso il completamento dei lavori relativi delle dighe ai quali sovrintende il Segretario Generale in qualità di Commissario Straordinario di Governo art. 1, comma 154, L. 145/2018.
Le valutazioni dell’indice SPI – che valutata le anomalie di precipitazione – riportate nelle cartografie tematiche confermano l’evidenza, alle diverse scale temporali di analisi, di una situazione di maggiore deficit idrico nelle aree interne e nei bacini sottesi ad alcune delle dighe attualmente in condizioni critiche.
In sintesi, il livello di severità idrica risulta per il comparto potabile:
«elevato» per i territori serviti dallo schema Basento-Camastra-Agri, dallo schema «Vulture-Melfese» e dallo schema «Collina Materana», per le province di Crotone, Reggio Calabria, Avellino e Benevento, per il territorio della Puglia;
«medio tendente ad elevato», Lazio, Molise, la provincia di Salerno, la provincia di Chieti;
«medio» per la restante parti della Basilicata e della Calabria (ad eccezione delle province di Reggio Calabria e Crotone), le province di Napoli e Caserta, per l’area del Fucino (sub-ambito marsicano), in Abruzzo.
per il comparto irriguo:
«elevata» per la Basilicata, la Calabria, il Lazio, la Puglia e l’area del Fucino, in Abruzzo;
«media» per il restante territorio distrettuale.
Nel corso della riunione è stato unanime l’apprezzamento del lavoro curato dall’Autorità di Bacino e dall’Osservatorio, per il costante e puntuale lavoro focalizzato non solo sul monitoraggio dello scenario di severità ma anche sull’individuazione, anche attraverso i tavoli tecnici, di soluzioni tecnico-gestionali condivise per la mitigazione degli impatti delle attuali condizion idi scarsità idrica.
Hanno partecipato all’Osservatorio: la Protezione Civile, la Struttura di Missione del Commissario per l’emergenza idrica, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture, il Ministero dell’Agricoltura, il Ministero della Cultura, le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia, ANCI, CREA, IRSA-CNR, ANBI, ANEA, EIC, AIP, Utilitalia, AQP, A2A, Enel Green Power, Acque del Sud.

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