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M5S: “Occhiuto spieghi ai calabresi come spende i fondi della sanità”

“Occhiuto spieghi alle calabresi e ai calabresi perche’ Daffina’ da subcommissario alla depurazione, a lui vicinissimo, si interessava di sanita’ e se agiva per favorire cliniche private “amiche” nella autorizzazione del sistema degli accreditamenti. Ci dica come Carmine Potestio, suo ex socio, patron dell’Anmi, abbia aumentato il suo fatturato milionario proprio negli anni della gestione Occhiuto”. E’ la denuncia del M5S Calabria che richiama Occhiuto alle sue responsabilita’ in materia di sanita’.

“E’ giunto il momento della verita’ – continuano i pentastellati calabresi. Con la gestione Occhiuto e’ aumentata la spesa dei calabresi per curarsi fuori regione, raggiungendo quota 304 milioni nel 2024, con piu’ 63 milioni rispetto al 2021, 53 dei quali maturati solo nell’ultimo anno. L’ex futuro presidente, dopo aver sfidato magistratura e calabresi con la sua pantomima delle dimissioni-ricandidatura, ha il dovere di fornire spiegazioni sulla distribuzione delle risorse nella sanita’ private del suo cerchio magico e come vengono gestiti gli accreditamenti per la diagnostica, la riabilitazione e, soprattutto, per l’assistenza domiciliare integrata, vera gallina dalle uova d’oro. E ce lo dica lui, perche’ si tratta di fondi pubblici e di informazioni non reperibili sul portale trasparenza della Regione e delle Asp, che di trasparenza hanno ben poco. Per questi motivi – scrive il M5S – abbiamo depositato istanza di accesso agli atti: le calabresi, i calabresi devono sapere come vengono spesi i loro soldi, anche perche’ sono sempre piu’ spinti a spallate verso la sanita’ privata o costretti a doversi curare fuori regione. Infine, invece di continuare a brandire la soluzione palliativa dei medici cubani, ci dica come mai la scuola di specializzazione per l’emergenza urgenza di Catanzaro e’ stata chiusa dopo solo un anno, nonostante il grande fabbisogno di medici, molti dei quali continuano scappare via dalla Calabria. Se Occhiuto ne ha il coraggio – e’ la conclusione – risponda a queste semplici domande per rispetto dei calabresi”.

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