“Un’Italia a diverse velocità. È questo il quadro che emerge dal report del Ministero della Salute sui livelli essenziali di assistenza. Un documento che fotografa una realtà drammatica: in Calabria, per avere un’ambulanza, bisogna attendere quasi mezz’ora, mentre a Bolzano bastano 14 minuti.
Cinque regioni italiane, tra cui la nostra, risultano sotto la soglia minima nell’erogazione delle cure essenziali. Eppure, Occhiuto e tutto il centrodestra continuano a raccontare che i problemi della sanità sarebbero stati risolti.
Ma la realtà va ben oltre i tempi delle ambulanze. La Calabria è ultima in Italia per mortalità infantile: 4,2 decessi per mille nati vivi, a fronte di una media nazionale di 2,6. La speranza di vita alla nascita è di circa 82 anni, un anno in meno della media italiana; se poi guardiamo alla speranza di vita in buona salute, scende a 55,4 anni, contro una media nazionale di oltre 60. Questi sono dati ufficiali, non opinioni, e significano che in Calabria si muore di più e ci si ammala prima.
Ogni anno circa 70 mila calabresi sono costretti a curarsi fuori regione. Questo esodo sanitario costa alla Calabria un passivo di 294 milioni di euro: la Regione spende 325 milioni per i pazienti trasferiti e ne incassa solo 31. Altro che sanità risolta: siamo di fronte a un sistema che obbliga i cittadini a spostarsi fuori dalla regione per ricevere cure adeguate e, inoltre, dissangua le casse regionali.
È ora di dire la verità: la propaganda del centrodestra si infrange contro i dati del Ministero della Salute e dell’Istat. La salute dei calabresi non può essere ridotta a slogan; servono investimenti, personale e strutture per garantire a tutti lo stesso diritto alle cure, ovunque si viva”.
Lo afferma Giuseppe Mazzuca, candidato alla carica di Consigliere regionale – Capolista PD Circoscrizione Nord Calabria.