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Incendi in Calabria, Pontecorvo (Europa Verde): “Tolleranza zero? Solo uno slogan”

“Incendi, sempre incendi, e meno male che grazie alla pioggia, abbiamo da qualche giorno una tregua… Eppure, stando alle dichiarazioni di politici calabresi regionali ed europei, i boschi dovrebbero essere ormai al sicuro grazie alla tanto sbandierata “tolleranza zero”. Si tratta dello slogan coniato dal governo regionale anche per il Piano Antincendi Boschivi 2025 previsto dalla legge n° 353 del 21 novembre 2000 (Legge quadro in materia). In questo Piano non si fa più riferimento alle criticità organizzative, palesate con una certa onestà intellettuale nei piani degli anni precedenti, come se per magia fossero state superate. Ma la percezione di chi conosce e vive il territorio e soprattutto i numeri delle statistiche non possono mentire.

Non è nascondendo la verità che si tutela il territorio e la natura calabresi e la vita di chi lo abita.

In Calabria la superficie incendiata è un terzo di quella nazionale e le superfici medie per incendio superano quelle nazionali! Ed è questo un dato particolarmente preoccupante.

Infatti, alla base della lotta agli incendi ci dovrebbe essere un sistema di avvistamento capillare ed efficiente realizzato da vedette, oppure da vettori che sorvolano il territorio, e all’avvistamento dovrebbe seguire un intervento di spegnimento da terra tempestivo ed efficace che impedisca la propagazione degli incendi evitando così il supporto dei mezzi aerei del Servizio aereo nazionale e della Regione (se e quando questi sono disponibili). Nei Piani di qualche anno addietro si diceva che gli avvistatori e delle squadre di pronto intervento si dovessero integrare perché in costante decrescita per sopraggiunti limiti di età e inidoneità sanitaria e che pertanto molte postazioni erano state per questo soppresse e che per vaste aree erano completamente scoperte Eppure, il piano AIB 2025, con un’ardita operazione copia incolla di quello 2024, riferisce che sarebbero di nuovo disponibili, prima delle visite mediche di idoneità degli operatori, 510 unità (tra autisti, avvistatori e addetti allo spegnimento). Si tratta di uno (dicesi uno operatore) ogni 1300 ettari di bosco visto che la superficie boscata calabrese è di circa 671.000 ettari! Ad esempio, il comune di Reggio che ha circa 9000 ettari di bosco dovrebbe essere “coperto” da ben 7 operatori! Quindi, secondo la Regione, i boschi possono dormire sonni tranquilli! Come negli anni scorsi il Piano rimanda poi a un fantomatico “Sistema Automatico di Avvistamento Incendi Boschivi” che però non ci sarà nemmeno quest’anno, e in “prospettiva” all’utilizzo di aerei ultraleggeri e/o droni.

Vista la situazione, è opinione della federazione metropolitana di Europa Verde che sarebbe utile (e onesto) che la Regione Calabria informi (e in seguito aggiorni) le amministrazioni locali e la popolazione di quanti operatori antincendi sono stati effettivamente dislocati sul territorio e se le squadre istituite abbiano mezzi di trasporto efficienti e sufficienti. Sarebbe poi interessante sapere se e quali sistemi di video sorveglianza siano stati disposti nei siti a maggior rischio incendi, quanti droni e ultraleggeri per l’avvistamento sono stati veramente attivati sul territorio regionale. Sarebbe anche utile conoscere a oggi la consistenza e la dislocazione delle squadre di volontari compatibili con la partecipazione alle attività AIB”.

Così Gerardo Pontecorvo, segretario della Federazione metropolitana di Europa Verde/Verdi.

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