“Con profondo disappunto, torno a segnalare la mancata calendarizzazione in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati del progetto di legge Antoniozzi ed altri (1616), recante “Modifiche agli articoli 609-ter, 609-quater e 609-quinquies del codice penale in materia di reati sessuali in danno di minori”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria.
“Il provvedimento – specifica il Garante – è fondamentale per rafforzare la tutela giuridica dei minori vittime di violenza sessuale, mira ad aggiornare e migliorare gli strumenti normativi contro tali reati, garantendo maggiori tutele e sanzioni più efficaci, riportando ad almeno 16 anni l’età del consenso sessuale, oggi in Italia il più vergognosamente basso del mondo occidentale”.
Per Marziale: “La mancata calendarizzazione rappresenta un grave ritardo nell’affrontare una problematica di grande rilevanza sociale e giuridica, che richiede l’impegno urgente e responsabile delle istituzioni per assicurare protezione e giustizia alle vittime”.
“Eppure – evidenzia il Garante – quando nel marzo del 2024 a Reggio Calabria abbiamo presentato in Conferenza Stampa l’iniziativa, scaturente da una mozione sull’età del consenso sessuale, all’unanimità votata dal Consiglio Regionale della Calabria, è stato detto che da lì a qualche mese la proposta di legge sarebbe stata incardinata e calendarizzata in commissione. Deve essere successo nel frattempo qualcosa che lo ha impedito, deve essere che ci sia chi non conferisce al fenomeno della pedofilia, perché di questo si tratta, la dovuta priorità. Sarebbe necessario conoscere le ragioni del ritardo rispetto ai tempi preannunciati”.
“Ho lavorato nelle Commissioni ministeriali per l’approvazione dei Codici TV e Minori – conclude Marziale – e quando l’ex ministro Gasparri si è assunto la responsabilità di vararli, non soltanto l’ha fatto, ma li ha addirittura recepiti nella legge recante il suo cognome. Quando l’ex commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, ha assunto l’impegno di decretare la terapia intensiva pediatrica da me richiesta, l’ha fatta in poco meno di sei mesi. Sono abituato ad incassare risultati per i bambini e questo è il più delicato. Ma, fra i capigruppo parlamentari, ai quali ho scritto mesi orsono, nessuno e dico nessuno, ha risposto”.