“In riferimento alle dichiarazioni diffuse a mezzo stampa dalla società Calabra Maceri e Servizi S.p.A., ritengo necessario intervenire per ristabilire la verità dei fatti, riaffermare la piena legittimità della posizione assunta dal Consorzio Valle Crati e respingere con fermezza ogni tentativo di delegittimazione, sia istituzionale sia personale.
Tutte le affermazioni contenute nella mia comunicazione pubblica del 31 maggio 2025 si fondano su documenti ufficiali, in particolare sulla nota prot. n. 4967 del 20/09/2024, trasmessa da ARRICAL non solo alla società Calabra Maceri, ma anche a tutti i Comuni interessati.
Ad oggi, ARRICAL non ha mai smentito, rettificato né ritrattato il contenuto di tale nota, che pertanto conserva piena validità come comunicazione ufficiale a valore amministrativo e di indirizzo per gli enti locali.
Le verifiche effettuate dall’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria (ARRICAL) – già anticipate dall’attività tecnica del Consorzio – hanno accertato che, nel periodo luglio 2020 – giugno 2023, ai Comuni sono state applicate tariffe basate su costi di smaltimento in impianti extra-regionali, nonostante fosse operativo, con costi sensibilmente inferiori, l’impianto regionale di San Giovanni in Fiore.
La differenza riscontrata ha generato una sovra-percezione stimata in circa 33 milioni di euro, come già evidenziato.
Tali risultanze sono state recepite dalla deliberazione n. 4 del 01/08/2022 del Commissario Straordinario di ARRICAL, con la quale è stata rigettata la richiesta di aumento tariffario avanzata da Calabra Maceri, giudicata non adeguatamente documentata e non coerente con i costi reali sostenuti.
Le obiezioni mosse dalla società appaiono generiche, infondate e smentite dai documenti pubblici.
A fronte dell’accusa di diffusione di “notizie false”, Calabra Maceri non ha prodotto alcuna documentazione ufficiale che smentisca nel merito i dati resi noti da ARRICAL e dal Consorzio. Al contrario, insiste su una presunta posizione creditoria che non risulta mai essere stata riconosciuta né da ARRICAL né dai Comuni.
È opportuno chiarire, inoltre, che la verifica consuntiva dei costi e la chiusura formale dei rapporti contrattuali con i Comuni non sono mai stati completati, a causa del subentro di ARRICAL all’ex ATO di Cosenza, ai sensi della L.R. n. 10/2022.
L’assenza di una chiusura formale del rapporto con i Comuni alla data del 30/06/2023 – unitamente alla mancanza di un certificato di regolare esecuzione – rende oggi
improcrastinabile un’azione di riequilibrio contabile.
Difendere la corretta gestione delle risorse pubbliche, garantire la trasparenza nella spesa e segnalare eventuali criticità rappresenta non solo un diritto, ma un preciso dovere per chi amministra enti pubblici come il Consorzio Valle Crati.
Nessuna diffida o pressione mediatica potrà impedire l’esercizio responsabile di questo dovere, nel solo interesse dei cittadini e delle amministrazioni comunali.
La richiesta di rettifica formulata da Calabra Maceri – e trasmessa anche agli organi di stampa – si configura come un tentativo evidente di screditare un’attività di vigilanza condotta in modo trasparente e supportata da atti ufficiali.
È dunque doveroso respingere al mittente ogni accusa di infondatezza, ribadendo che tutte le dichiarazioni da me rilasciate sono suffragate da documentazione formale proveniente da una Pubblica Amministrazione.
Il Consorzio Valle Crati continuerà ad affiancare i Comuni in tutte le verifiche contabili finali e valuterà, insieme a loro, ogni iniziativa utile al recupero delle somme eventualmente corrisposte in eccesso.
Trasparenza e rispetto della legge continueranno a essere la nostra unica bussola”.
Così Maximiliano Granata, presidente del Consorzio Valle Crati.