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“Il barone”, storico leader della curva sud, intervistato da Klaus Davi: “Luca Lucci l’ho messo io, sono fiero di lui”

”Luca Lucci l’ho messo io, come ultras posso solo che parlar bene, sono fiero di averlo messo, perché lui ha avuto la capacità di unire tutta la curva”. Lo ha dichiarato Giancarlo Capelli, detto ‘il barone’, storico leader della curva sud, intervistato da Klaus Davi nel corso di un corteo dei tifosi contro i vertici della società milanista.

“Se ti ricordi allora la curva non era unita, era divisa in vari gruppi. Lui era giovane, è cresciuto in curva e io sono fiero di lui”, ha aggiunto ‘il barone’ parlando di Lucci, imputato a Milano come mandante del tentato omicidio dell’ultrà Enzo Anghinelli e per associazione a delinquere finalizzata ad aggressioni ed estorsioni.

In merito agli omicidi e alle infiltrazioni della ‘Ndrangheta Capelli ha anche dichiarato: ”Adesso ci saranno le indagini, valuteranno i magistrati. Con lui parlavo solo di curva, se lui avesse parlato con me di questo, pensi che non mi avrebbero intercettato?”.

“Come ultrà – ha ribadito ‘il barone’ – posso dire solo che Lucci che come capo ultras ha molto carisma. Di criminalità non me ne intendo, non ne voglio parlare. Io mi riferisco al mondo ultras, ho sempre vissuto questo mondo da più di 60 anni. Come lui di capo ultras non ce ne sono. Personalmente lo rimpiango”.

Il colloquio – sottolinea in una nota Klaus Davi – “è stato più volte interrotto da alcuni tifosi ultras che hanno contestato Davi intimandogli di lasciare il corteo”.

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