La crisi climatica e ambientale in atto sta mettendo a dura prova tutte le coltivazioni comprese anche quelle biologiche, la parola di esperti e studiosi confermano che la mera sostituzione di mezzi tecnici può non bastare a rendere resilienti e ancora produttivi gli agrumeti.
Parte da questo assunto l’iniziativa di UpBio, ABC Calabria, Rete Humus e Carpe Naturam, voluta nell’ambito del progetto NATUR BIO che punta a sensibilizzare i cambiamenti in ambito agroecologico dovuti all’evoluzione climatica.
L’incontro di respiro internazionale «Agrumeti in agroecologia. La coltivazione agrumicola per la rigenerazione della fertilità organica dei suoli, della biodiversità e di relazioni umane giuste» il prossimo 17 aprile farà incontrare, in Calabria, a Corigliano Rossano, studiosi come Miguel Altieri e Nichols dell’Università di Berkeley California, l’agronomo Francesco Perri, Davide Neri Professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Università Politecnica delle Marche e Alessandra Corrado Docente del Dipartimento Scienze Politiche UNICAL. Maurizio Agostino introdurrà i lavori che saranno coordinati da Edmondo Minisci, titolare dell’impresa agricola Carpe Naturam.
Un incontro tra esperti in materia agrumicola e in agroecologia, che punta a «codificare strategie reali ed efficaci – dice Maurizio Agostino, presidente di Agricoltura Biologica Calabria (ABC) e di Rete Humus – di concreta crescita della sostanza organica umificata dei suoli e di coesistenza delle piante coltivate con aree e reticoli rinaturalizzati di servizio ecologico, indispensabili all’ attenuazione degli eccessi climatici».
«Così come, dal punto di vista sociale, – dice Alessandra Corrado, Sociologa Docente dell’Università della Calabria – sono determinanti le azioni finalizzate all’inclusione responsabile di ogni figura sociale e di maestranza, interessata alla conduzione delle coltivazioni, fino ai consumatori finali».
L’importanza di un incontro dal taglio internazionale si sposa perfettamente con l’esigenza di valorizzare la coltivazione agrumicola in biologico che in Italia segna una superficie di 33.007 ha, cioè il 29,5% della superficie agrumicola totale. Si tratta dell’incidenza più alta fra le colture presenti nel nostro Paese sul totale coltivato.
I dati, forniti dal Sistema di Informazione Nazionale sull’ Agricoltura Biologica (SINAB) ci restituiscono un panorama agricolo che vede la Calabria coltivata per 10.685 ettari di agrumi biologici (circa un terzo della superficie agrumicola calabrese). In Sicilia vi sono 18.579 ettari di agrumi biologici, su un totale di circa 60 mila, cioè oltre il 30% degli agrumi siciliani.
«La convezione biologica degli agrumeti – dice ancora Maurizio Agostino, entrando nel dettaglio – è avvenuta a partire dal 1996, per circa 10-15 anni. Da qualche anno siamo al consolidamento delle superfici in biologico, con poche oscillazioni di anno in anno».
«Sono dati – conclude – che mettono in evidenza la forte propensione degli agrumi calabresi e siciliani alla conversione al metodo biologico.
Tutto questo assume ancora più importanza se valutiamo che in meno di 30 anni si sono realizzati soprattutto processi colturali evolutivi che hanno consentito l’eliminazione dei principi chimici di sintesi dalle pratiche di fertilizzazione dei terreni, di nutrimento delle colture e di difesa delle piante. Sostituiti da sistemi e tecniche basate sull’uso di sostanze organiche e di derivazione naturale».
Il seminario si propone proprio di approfondire queste tematiche, coinvolgendo agrumicoltori biologici interessati, così come tecnici e operatori specializzati.
Programma
Introduce: Maurizio Agostino (Associazione ABC)
Coordina: Edmondo Minisci (Carpe Naturam)
Relazioni:
Francesco Perri – Agronomo
Agrumi un patrimonio produttivo, ambientale e sociale da tutelare e innovare
Miguel Altieri – Università di Berkeley California
Fondamenti di agroecologia per la gestione degli agrumeti
Clara Nichols – Università di Berkeley California
Strategie di adattamento agroecologico ai cambiamenti climatici
Davide Neri – Dipartimento Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali, Università Politecnica delle Marche
Come avvantaggiarsi dell’interazione fra radici e residui organici negli arboreti da frutto e limitare i fenomeni di deperimento.
Alessandra Corrado – Dipartimento Scienze Politiche UNICAL
Lavoro, giustizia sociale e mercati nidificati degli agrumi.