Quattro generazioni di produttori, dal lontanissimo 1870, quando il bisnonno Stefano diede inizio alla coltivazione sulle colline della soleggiata Cirò, tramandando la tradizione vitivinicola e la propria passione ai discendenti. Fino ai tre bisnipoti, Valentino, Francesco e Stefano, che oggi dirigono insieme l’Azienda di famiglia, le Cantine Zito, con sempre maggiori soddisfazioni.
«Poco tempo fa – racconta Valentino Zito, oggi Direttore generale – ho ritrovato il certificato di origine del vigneto di nonno, datato 1969, anno in cui nacque la Doc Cirò, che lui ottenne subito, tra i primi. Vendeva il vino sfuso, nei barili da 60 litri. Da bambino ricordo che li portavamo fino alla stazione per spedirli con i treni. Continuò a farlo anche nostro padre Giovanni, che però nel ’72 iniziò a imbottigliare. Ho recuperato da poco proprio le sue prime bottiglie che conserviamo gelosamente, anche per ripensare sempre a quanta bella strada abbiamo fatto fin qui».
Da quel momento sono trascorsi 53 anni, dei quali ben 35 passati al Vinitaly. Ed è proprio da lì, dal nuovo stand allestito nel padiglione 12, quello della Calabria, alla Fiera di Verona, che Valentino Zito, vera e propria memoria storica dell’evento, continua il suo racconto.
«La prima volta che partecipai al Vinitaly – narra – avevo solo 19 anni, questa è appunto la trentacinquesima volta che vengo, praticamente la metà della vita di questa grande fiera. Ricordo quando il Vinitaly era solo di tre-quattro padiglioni, noi espositori entravamo con la macchina all’interno, parcheggiando subito fuori dalla porta d’ingresso, oggi invece la Fiera è diventata una piccola città.
Allora – ricorda ancora Zito – eravamo 10-12 aziende calabresi, l’80% delle quali della zona di Cirò. Noi, quindi, siamo tra le più longeve, ed è bello ripercorrere quei momenti, come anche guardarsi oggi intorno, in questo nuovo padiglione ampio, ricco e accogliente, e vedere quanto cammino ha fatto tutta la Calabria del vino».
Con i tre fratelli al comando, le Cantine Zito si specializzano in particolare nella grande distribuzione, dove i loro fatturati sono in crescita grazie soprattutto a uno standard qualitativo mantenuto sempre elevato a fronte di prezzi accessibili. Con 800mila bottiglie prodotte all’anno, ambiscono ora al milione, aprendosi soprattutto anche al canale “Horeca”, cioè hotel, ristoranti, enoteche, per un’offerta sempre più differenziata e di qualità.
A questa edizione del Vinitaly, intanto, si presentano con una nuova bottiglia, su cui le Cantine Zito puntano ora tantissimo.
«E’ un Greco Nero in purezza – spiega Valentino Zito – che nasce dal Greco nero appunto, cioè un altro vitigno autoctono calabrese. Un vitigno giovane sulle nostre terre, ma capace di rendere un vino morbido e vellutato, con una gradazione alcolica non eccessiva, di 13 gradi circa, e profumi di frutta rossa. La sua freschezza – dice ancora il Direttore delle Cantine di famiglia – gli consente abbinamenti anche con pietanze non eccessivamente strutturate e può avvicinare al vino i nuovi consumatori, i giovani, chi è alle prime armi. Pur sempre, però, con un consumo responsabile.
Abbiamo scelto di presentare il nostro Greco Nero per la prima volta proprio qui, a Verona, perché il Vinitaly è e resta sempre una grande vetrina, che ci consente di incontrare chi il vino lo ama, ma anche di aprirci a nuovi mercati. Con la gioia – conclude Zito – di chi continua a fare il suo lavoro con passione e soddisfazione, anche dopo 35 anni di presenza».