“Con l’ennesimo aumento delle tariffe per il trasporto marittimo per collegare la Sicilia con l’Italia e con le proprie isole, si aggiunge un ulteriore pesante fardello sulle spalle di cittadini, lavoratori e imprenditori. Dopo il caro voli, arriva anche il caro traghetti. Non si tratta solo di un danno per il turismo, settore già messo a dura prova, ma di un colpo diretto a chi, ogni giorno, si sposta per lavorare e fare impresa. Autotrasportatori, commercianti e professionisti saranno penalizzati da costi sempre più insostenibili e collegamenti sempre meno affidabili. Si tratta di un danno che rischia di compromettere l’intera stagione estiva mettendo in ginocchio migliaia di imprese che già stanno investendo nell’industria del turismo. Invitiamo tutte le associazioni di categoria interessate ad unirsi al nostro appello e a far sentire la propria voce”.
Lo dichiara il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo.
“Confimprenditori rivolge un appello al ministro Matteo Salvini affinché, in attesa dell’imminente realizzazione del Ponte sullo Stretto, intervenga con urgenza per fermare questa vera e propria speculazione sul diritto alla mobilità sulla pelle di chi lavora. Siamo certi che il ministro della Infrastrutture si assumerà l’impegno, come ha fatto per il Ponte, di garantire nel frattempo una vera continuità territoriale tra la Sicilia e il resto del Paese: il diritto alla mobilità non può essere un privilegio per pochi, ma una certezza per tutti. Non è ammissibile che collegarsi con il territorio nazionale costi più che viaggiare all’estero. È lo Stato che deve farsi carico di questo servizio, assicurando trasporti gratuiti o agevolati, e non scaricando i costi sulle spalle dei cittadini e delle imprese. E chiediamo al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, di uscire dal silenzio e dall’immobilismo che finora hanno contraddistinto il suo mandato: la Sicilia ha bisogno di risposte concrete, non di promesse o passerelle. Il diritto a collegamenti efficienti e accessibili non è un lusso, ma una necessità. E la politica ha il dovere di garantire equità, non alimentare diseguaglianze”.