“Tra meno di un mese, tutte le imprese saranno obbligate a sottoscrivere polizze assicurative contro i disastri ambientali, trasformando un principio di tutela in una vera e propria tassa occulta. Mentre il Governo continua a vantarsi di tagli fiscali inesistenti, nella realtà sta caricando sulle aziende nuovi costi imprevedibili, senza alcuna garanzia di equità o trasparenza”.
Lo afferma, in una nota, la deputata del M5S Vittoria Baldino. “L’aspetto più inquietante – aggiunge Baldino – è il meccanismo di adesione forzata: chi non si assicura rischia di essere escluso dai fondi pubblici per la ricostruzione e di vedersi chiudere i canali bancari per l’accesso al credito. Un’imposizione che richiama logiche già viste, come quelle del concordato preventivo biennale, dove la libertà di scelta era solo un’illusione. A tutto questo si aggiunge la totale incertezza sui costi. Le imprese che operano in territori più esposti ai rischi ambientali, come molte zone del Sud, potrebbero ritrovarsi a pagare premi insostenibili, con il rischio concreto che le compagnie assicurative impongano tariffe spropositate senza un adeguato controllo. Quali saranno i criteri per stabilire i risarcimenti? Ci sarà una reale copertura o ci troveremo di fronte all’ennesima corsa agli escamotage per negare i rimborsi?”.
“Questa norma non rappresenta una strategia seria di prevenzione – sottolinea la parlamentare pentastellata – ma un modo per trasferire sulle imprese e, indirettamente, sui cittadini, la responsabilità della sicurezza del territorio, mentre lo Stato si tira indietro. Il Governo vuole davvero tutelare le imprese e il territorio o sta solo mettendo in atto un’altra operazione per fare cassa, lasciando le aziende sole di fronte ai rischi?”.