“Lavoro e sicurezza sono indivisibili. È necessario intervenire subito per fermare le stragi sul lavoro. Le soluzioni ci sono e non convergono sicuramente nella patente a punti per le aziende, che, seppur apprezzabile, non può barattare la vita dei lavoratori con sterili corsi di recupero dei crediti da parte dei datori di lavoro. Non è accettabile che con la semplice presentazione di un’autocertificazione le aziende siano esonerate da controlli ispettivi per un anno.” È quanto afferma Nadia Fortuna, segretaria confederale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo con delega a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Si rende necessario implementare le competenze in materia ispettiva e potenziare le norme sanzionatorie, come proposto dalla CGIL nel quarto quesito referendario, riguardante la maggiore responsabilità in caso di infortuni e malattie professionali delle ditte committenti o appaltatrici di servizi. Inoltre, bisogna migliorare la comunicazione, poiché spesso l’incidenza degli infortuni è maggiore dove c’è scarsa o inefficiente comunicazione. Non si stabilisce a pieno cosa si fa,” ha proseguito Fortuna.
“L’imprenditore è il garante dell’incolumità psico-fisica dei lavoratori e non può adibire a mansioni tecnico-pratiche complesse un neoassunto. Puntiamo molto a diffondere la cultura della sicurezza attraverso la formazione congiunta tra categorie e la CGIL, RSU, RSA e RLS. È un dato da non sottovalutare che le malattie professionali sono in aumento e influiscono negativamente sulla qualità della vita dei lavoratori. Riteniamo pertanto che la prevenzione sia essenziale per contenere il fenomeno,” ha concluso la segretaria confederale della CGIL Area Vasta con delega a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.