Il Vescovo La Fontaine destinò le offerte per le sue nozze d’argento sacerdotali agli orfani calabro-siculi scampati al terremoto del 1908. Don Orione scrisse a Cassano all’Ionio una bella pagina di vita durata dal 1909 al 1929
Grazie alla curiosità di “collezionista per passione” Rocco Atene ha rinvenuto e comprato alla Mostra mercato di Mantova una copia della ristampa di Lauropoli (ed. Il Cardo, Firenze) di Giuseppe Troccoli, oltre a mappe, stampe varie, attestati militari al merito, medaglie commemorative della spedizione italiana in Albania, approvata con decreto del 07/03/1940, dalla Regia Marina Militare. La mostra è stata allestita sotto i portici del Chiostro dell’ex monastero agostiniano di S. Agnese, oggi sede del Museo diocesano Francesco Gonzaga.
La novità interessante sta nel “pezzo” che Atene ha rivenuto: il Numero unico, pubblicato a Napoli da M. D’Auria, tipografo pontificio, Calata Trinità Maggiore,59, un fascicolo di 26 pagine, pubblicato in Ricordo per le nozze d’argento sacerdotali di S. E. Mons. D. Pietro La Fontaine vescovo di Cassano all’Ionio. Il fascicolo apre con l’apostolica benedizione del 4 giugno 1907 in latino: Venerabili fratri Petro La Fontaine Episcopo Cassanensi, cuius praeclara in Ecclesiam merita Nobis sunt probe perspecta, benevolentiae Nostrae testem, Apostolicam Benedictionem ex animo impertimus. Segue l’autografo di S. Santità, Papa Pius X.
La benedizione apostolica è stata comunicata a S.E.R. il 31 ottobre 1908 dal Maggiordomato di Sua Santità in questi termini: Molto Rev.do Signore, “Ho umiliato al S. Padre l’indirizzo inviatomi a nome del Clero e dei Fedeli della Diocesi di Cassano all’Ionio nella fausta ricorrenza del Giubileo Sacerdotale di E. Mons. Vescovo La Fontaine. S. Santità, lieta di conoscere con quale affettuoso pensiero ed esemplare concordia preparando queste feste dell’Ecc.mo Ordinario di Cassano, ben di cuore accorda l’Apostolica Benedizione a Mons. Vescovo, al Venerabile Clero e a tutti i fedeli che in qualche modo parteciperanno alla detta festa. Con particolare osservanza.
Roma 31 ottobre 1908. F.to Dev.mo servitore Bisleti, Maggiordomo di S. Santità.
Il Vescovo La Fontaine, di nazionalità svizzera, è nato da d. Francesco La Fontaine e da D. Maria dei Nobili Bianchini d’Albano. Una biografia particolareggiata del Vescovo -corredata da foto di famiglia- è redatta dall’Arcidiacono D. Giuseppe De Giacomo a nome del Capitolo Cattedrale. Sfogliando il predetto fascicolo seguono i messaggi augurali di vari vescovi e cardinali, mentre il discorso ufficiale è stato tenuto in cattedrale il 3 febbraio 1908 dal prof. D. Antonio Melomo.
La notizia storica importante per la diocesi cassanese è contenuta nella nota “L’astro della carità” a firma del Sac. Dott. Luigi Genisi, che scrive, tra l’altro: “quando una furia devastatrice trasformò in cimiteri immani due fiorenti città, egli (Mons. La Fontaine) rivolse il suo pensiero e la sua opera ai poveri orfanelli di Reggio e di Messina. Il suo cuore non poté sopportare che queste piccole anime rimanessero prive di educazione e che andassero ramingando in cerca di pane e di affetto, e, un uno slancio sublime di amore, volle devolvere per mantenimento degli innocenti sventurati, le somme raccolte da un comitato di signori cassanesi per festeggiare le sue nozze d’argento di santo e fecondo sacerdozio. Quale festa migliore – conclude il sac. Dott. Genisi- poteva riuscire più gradita? Quando gli orfanelli di Calabria e di Sicilia saranno Giovani dalla mente eletta, e dall’anima riboccante di affetti puri e di nobili aspirazioni, porteranno per tutta la vita un dolce sentimento di gratitudine, un ricordo incancellabile, quello del loro Benefattore”.
Intanto l’Arciprete d. Vincenzo Cetraro nella nota “S.E.R.ma D. Pietro La Fontaine e gli orfani del Terremoto”, dopo aver rilevato che “scrittori d’ogni opinione e partito, cuori nobilissimi e un Patronato Nazionale sursero tosto a loro difesa, “S. E. Rev. Mons. La Fontaine, con intuito sapiente, ha subito pensato, che gli orfani non debbono essere allontanati dalle loro regioni; non devono essere scardinati dalla terra che li vide nascere; ma debbono rimanere figli della loro patria infelice e vivere per essa. E, con la cooperazione d’un vero Apostolo, D. Orione, Superiore e Fondatore della “Casa della Provvidenza” di Torino, ha creato nell’Ospizio della Catena (Santuario n.d.r.) di Cassano all’Ionio, una colonia agricola. È una piccola aiuola di poveri fiori, sradicati violentemente dalla loro terra; ma trapiantati ed amorosamente educati da mano pietosa”. (Laino Castello, gennaio 1908).
Con riferimento al terremoto Calabro-siculo, e alle offerte raccolte dalle parrocchie, dalle associazioni e dalle singole persone, mons. La Fontaine si affrettò a scrivere al Presidente della Commissione Mons. Arcidiacono De Giacomo la seguente letterina: “Monsignore mio carissimo, Non è tempo di pensare alle feste, sarei anzi gratissimo ai Sigg. del Comitato, se, detratte le spese finora sostenute, mi dessero la facoltà di erogare a prò degli infelici orfanelli calabro-siculi, scampati dall’immane disastro, le offerte raccolte. Aff.mo + Pietro Vescovo”.
Giova rammentare, inoltre, che, a nome delle Comunità italo-albanesi del territorio diocesano, l’Arciprete dr. Domenico Magnelli augurava al vescovo La Fontaine di “vivere mille anni felici” col titolo “Ndéries Peshpkut Cassanes” (A S.E. il Vescovo di Cassano). “Possa vivere mille anni felici, o gran Signore, che sei venuto fra noi per illuminarci. Anche gli Albanesi in loro lingua oggi pregano Iddio che ti colmi di tutti i beni che desideri, e che ti conservi in vita la signora mamma oltre il fausto dì del Giubileo tuo Sacerdotale, che si solennizzerà fra 25 anni”.
Nella pagina 18 e seguenti del citato numero unico, vi è la nota su “La diocesi di Cassano a volo d’uccello” dove sono e brevemente descritte le parrocchie ricadenti sul territorio diocesano, redatta da Mons. Seifredo D’Alessandro, Arciprete Curato di Papasidero.
In relazione ai rapporti fra mons. La Fontaine e don Orione, per dovere di cronaca, va rammentato che -per iniziativa di mons. Vincenzo Bertolone, vescovo della diocesi di Cassano- insieme a Don Flavio Peloso hanno inaugurato la statua di Don Orione davanti all’ingresso del Santuario della Madonna della Catena Cassano Ionio il 22 novembre 2009, per ricordare la presenza di don Orione dopo cento anni della sua venuta a Cassano.
Mons. La Fontaine, allora Vescovo di Cassano Ionio, aveva invitato Don Orione a utilizzare i locali e i terreni disponibili del Santuario della Madonna della Catena di aprirvi una colonia agricola. Don Orione stava per rifiutare quella proposta perché non aveva religiosi da mandare. Però, quando giunse la terribile notizia del tragico terremoto calabro siculo (28.12.1908, 98.000 morti), Don Orione telegrafò subito a Mons. La Fontaine dicendo che accettava, purché la Colonia fosse aperta agli orfani del terremoto.
Il 6 gennaio 1909, era a Cassano Ionio. Il giorno 7, scrisse a don Sterpi: “Stabilita, ieri, apertura Colonia agricola con mgr. La Fontaine”. Poi il Santo proseguì per Reggio e Messina. Di lì prese a mandare bambini e ragazzi orfani a Cassano Ionio. Iniziò così quell’attività generosa per gli orfani voluta fortemente dal futuro cardinale Pietro La Fontaine, Patriarca di Venezia. Furono aperti corsi di arti e mestieri e organizzata la banda degli orfanelli; la popolazione di Cassano ha costantemente seguita l’opera con attenzione e tanta benevolenza. A Cassano operarono frati orionini illustri come Don Enrico Contardi, Don Giuseppe Curetti, Don Giovanbattista Alvigini, Don Battista Manca, Fra Gaetano Cremaschi, Padre Riccardo Gil.
Don Orione, dopo aver avviata la colonia agricola, telegrafò a mons. La Fontaine il 2.2.09: “Oggi apertasi Colonia; orfanelli 18”. Fu commosso dell’amicizia e generosità del Vescovo: “Mgr La Fontaine non solo diede Santuario e Casa, ma aperse il suo stesso palazzo vescovile. Vasti saloni furono tosto trasformati in dormitorio, e, sotto il baldacchino della sala del trono, ebbero il loro lettino due poveri orfanelli”.
Per ricordare la mirabile opera dell’allora vescovo di Cassano mons. La Fontaine e di don Orione, nella ricorrenza del centenario, il vescovo Mons. Vincenzo Bertolone ha voluto che una statua di Don Orione fosse collocata nello spiazzo antistante il Santuario della Madonna della Catena. Si tratta di una copia ridotta, in bronzo, della statua posta nella Basilica di San Pietro in Roma.
Domenica 22 novembre, nel Santuario gremito di folla, il Vescovo, dopo la benedizione della statua, ha presieduto la Santa Messa. Aveva al suo lato il superiore generale, Don Flavio Peloso, che ha tenuto l’omelia ricordando Don Orione, gli orionini Don Bruno Fraulin, Don Pietro Lazzarin, Don Savino Lombardi, Don Franco Galizia e altri sacerdoti diocesani.
La ricerca di Rocco Atene è stata un’utile occasione per rammentare un momento di altruismo della Chiesa cassanese. Giova rammentare, inoltre, che alcuni anni addietro, per iniziativa dell’ordinario diocesano è stato istituito l’Istituto di Scienze Religiose intitolato a mons. Pietro La Fontaine. Dopo alcuni anni di attività è stato soppresso.