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L’appello di Legambiente a Salvini: “Pendolari e trasporto su ferro siano priorità, non il Ponte. In Calabria e Sicilia situazione imbarazzante”

“Il tema dei pendolari e del trasporto su ferro diventi una priorità. Il Sud, a partire dalla Calabria e dalla Sicilia, non ha bisogno del Ponte sullo stretto di Messina, ma di potenziare le linee ferroviarie con nuovi treni, di puntare su elettrificazione e collegamenti più veloci via terra, di migliorare il trasporto via nave con l’acquisto dei traghetti Ro-Ro (Roll-on/Roll-off) e convertire le flotte attuali in traghetti elettrici”.

E’ l’appello che Legambiente lancia al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini presentando da Reggio Calabria e Messina il rapporto ‘Pendolaria’. In Sicilia sono 1.267 i chilometri di linee a binario unico, l’85% del totale di 1.490 chilometri, mentre non sono elettrificati 689 chilometri (46,2%).

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Imbarazzanti i tempi di percorrenza: per andare da Trapani a Ragusa ci si impiegano 13 ore e 14 minuti, cambiando 4 treni regionali. Per il Ponte sullo Stretto, definito più volte da Legambiente un’opera “inutile e insensata e dal forte impatto ambientale e paesaggistico” c’è una spesa complessiva autorizzata di 11,63 miliardi di euro, suddivisi in 9 anni.

Per Stefano Ciafani, presidente nazionale dell’associazione, “bisogna invertire la rotta e puntare su importanti investimenti per il nostro Paese, a partire dal Mezzogiorno, finanziando le prioritarie infrastrutture: ossia nuove linee ferroviarie a doppio binario ed elettrificate, treni moderni, veloci, interconnessioni tra i vari mezzi di trasporto e con la mobilita’ dolce, garantendo accessibilita’ e uno spostamento dignitoso e civile. Il governo Meloni non rincorra inutili opere come il Ponte sullo Stretto di Messina, ma pensi ai reali problemi di mobilita’ del Sud Italia e dell’intero Paese. Oggi la vera sfida da realizzare al 2030 e’ quella di un cambiamento profondo della mobilita’ nella direzione della decarbonizzazione e del recupero di ritardi e disuguaglianze territoriali”.

“In Calabria e in Sicilia – sottolineano Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria e Tommaso Castronovo presidente Legambiente Sicilia – si continua a viaggiare e a spostarsi quasi come trenta anni fa. Il rapporto ‘Pendolaria’ mette in luce il persistente divario infrastrutturale tra il Sud e il Nord del Paese: circolano meno treni, i convogli sono mediamente piu’ vecchi e si muovono su linee in larga parte a binario unico e non elettrificate con tempi di percorrenza che li rendono poco competitivi rispetto al trasporto su gomma. Quello di cui abbiamo bisogno e’ il triplo degli investimenti programmati, gia’ da diversi anni, per migliorare ed ampliare l’offerta del servizio e il materiale rotabile oltre ad informazioni puntuali nel rispetto dei diritti dei passeggeri. Il Ponte sullo Stretto oltre ad essere un’opera inutile, che drena ingenti risorse pubbliche e non risponde alle vere priorita’ di Calabria e Sicilia, e’ anche pericolosa perche’ sarebbe costruito in una zona ad alto rischio geotettonico e sismico e, sotto il profilo ambientale, metterebbe a rischio la conservazione di ambienti marini, costieri ed umidi di eccezionale bellezza”.

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