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Sanità e autonomia differenziata, PRC regionale: “Ci escludono da ogni avanzamento, e i cittadini calabresi disinteressati a ogni forma di lotta”

“Siamo da tanti mesi impegnati in una battaglia politica contro l’autonomia differenziata, che il governo Meloni, caparbiamente, porta avanti addirittura come un modello di avanzamento economico e sociale per le regioni del Sud. Così non è perché la Sanità, che si richiama già al principio della differenziazione, vede le regioni del Nord ai primi posti a livello europeo e quelle del Sud agli ultimi.
La verità è che si sta operando per escluderci da qualsiasi processo di avanzamento; eppure i cittadini calabresi (ohimè anche giovani), per la maggior parte, si dimostrano disinteressati a qualsiasi forma di lotta: l’apatia è il male comune e tutto quello che non è possibile risolvere normalmente viene aggirato con il sistema della raccomandazione. Così la Sanità diventa centro di potere, esercitato a qualsiasi livello. Non si salva nessuno: il sistema sanitario calabrese è degenerato a tal punto, da non avere nessuna possibilità di ricominciare a funzionare in maniera adeguata alle richieste dei cittadini.
Da quando gli ospedali sono diventati inaffidabili, le soluzioni obbligate sono due: ricercare la struttura privata, dove opera il professore rinomato o intraprendere il viaggio della speranza verso il Nord; entrambe le soluzioni non fanno che impoverire la cassa regionale di svariati milioni di euro all’anno.
E comunque noi comunisti non possiamo perderci dietro la polemica provocata dal dottor Corcioni, in quanto non ne ricaveremmo alcun risultato positivo; siamo convinti che la sua sia stata una grossolana caduta di stile, perché non rispetta la figura del medico in senso lato (non dovrebbero essere per primi i medici che rappresenta a chiedere le sue dimissioni?); noi siamo convinti della professionalità dei medici cubani, dimostrata quotidianamente in ospedale: se sono arrivati a conseguire una laurea in Medicina a Cuba, è perché hanno studiato seriamente e con passione, scegliendo di esercitare non per arricchirsi a spese del disperato di turno, ma esclusivamente perché consapevoli che il medico esprima pienamente se stesso solo dedicandosi agli altri.
In merito alla professionalità consideriamo insensate e fuori luogo le posizioni di Corcioni e rimaniamo convinti che, aldilà dell’inconfutabile funzione esplicata, i medici cubani abbiano comunque da insegnarci tanto dal punto di vista etico e morale.
Per quanto detto finora sarebbe riduttivo limitarsi solo a manifestare contro Corcioni davanti alla sede dell’Ordine dei medici di Cosenza: riteniamo riteniamo pertanto giusto e dovuto concorrere ad organizzare una grande manifestazione regionale unitaria davanti alla Cittadella per protestare contro Occhiuto che, nella qualità di commissario, è il maggiore responsabile della malasanità in Calabria”.

Lo affermano in una nota Angelica Perrone, responsabile regionale Sanità, e Mimmo Serrao, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista.

 

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