La conferma delle quattro condanne già inflitte nel 2021 è stata chiesta dalla Procura Generale di Torino al processo d’appello-bis sulla presenza della ‘Ndrangheta in Valle d’Aosta. Al termine della sua lunga requisitoria, durata complessivamente sette ore, il pg Giancarlo Avenati Bassi ha chiesto la condanna a dieci anni per il ristoratore aostano Antonio Raso, a otto anni ciascuno per l’ex consigliere comunale Nicola Prettico e per Alessandro Giachino. I tre sono accusati di associazione mafiosa. Sette anni di carcere, invece, è la richiesta per l’ex assessora comunale di Saint-Pierre Monica Carcea, accusata di concorso esterno. A gennaio dello scorso anno, la Cassazione aveva disposto l’annullamento con rinvio delle condanne inflitte in secondo grado. Da qui la necessità di rifare il processo. L’accusa ha ripercorso le tappe fondamentali che già avevano portato alla condanna, ribadendo il ruolo dei quattro imputati e sottolineando come le indagini abbiano pienamente dimostrato la presenza della “locale” di ‘Ndrangheta in Valle d’Aosta. In aula era presente solo Monica Carcea, gli altri tre imputati erano assenti. Tutti e quattro sono tornati in libertà il 31 marzo del 2023. Il processo è stato rinviato al 10 aprile quando prenderanno la parola le difese degli imputati che hanno sempre ribadito la loro innocenza.
‘Ndrangheta in Valle d’Aosta, processo ‘Geenna’: pg chiede la condanna per tutti gli imputati
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